delitto di avetrana

Avetrana, la confessione di Michele Misseri: “Io fuori da assassino, gli innocenti in carcere”

Gabriele Imperiale

“Io non sono un uomo libero, lo ero più dentro al carcere”: Michele Misseri torna a parlare in televisione dopo gli anni passati in prigione per il suo coinvolgimento nell’omicidio della nipote, Sarah Scazzi. Condannato per la soppressione del cadavere della quindicenne è stato raggiunto dai microfoni di Zona Bianca, il programma di Giuseppe Brindisi su Rete 4, e ha rilasciato dichiarazioni sorprendenti. Misseri si ritiene ancora l’assassino di Sara: “Io da assassino fuori e quelli da innocenti in carcere. Non è giusto, la legge non ha fatto le cose giuste”. E proprio alla moglie e alla figlia rivolge più di un pensiero: “Prima o poi sarete fuori – ha detto al giornalista Mediaset – scusatemi se ho detto tante bugie e voglio il meglio per voi. Non so se mi avete perdonato o no”. E sostiene Misseri, guardando dritto in camera, “la mia battaglia va avanti”. 

 

 

“Alla madre di Sarah, Concetta, cosa ti senti di dire?” gli chiede l’inviato di Brindisi. “Concetta se mi vuoi perdonare non lo so, io ti ho scritto due lettere e non mi hai mai risposto – ricorda il contadino di Avetrana –. L'idea che ti sei fatta di Cosima e Sabrina che sono delle assassine è sbagliata. Sono io quello che deve pagare. Loro stanno piangendo lacrime amare in carcere, da innocenti”.

 

 

Misseri rivolge il suo pensiero anche alla nipote uccisa il 26 agosto del 2010. “L’ho sognata una volta quando lavoravo in chiesa – dice quasi in lacrime –. Un Angelo. Era reale e lì ho pregato molto. Non aveva bisogno di essere così punita da me”. Il contadino di Avetrana, condannato per soppressione di cadavere nel delitto Scazzi, sorprende fino alla fine. Spera di tornare in carcere: “Io sono un uomo libero e spero di tornare – spiega – ma devono uscire quei poveretti innocenti”.