in visita a roma
Javier Milei, l'intervista a Quarta Repubblica: "Lo stato? Un'associazione criminale"
Conferma il suo essere sopra le righe il neo-presidente argentino Javier Milei, in questi giorni in visita Italia. Il vincitore delle recenti elezioni argentine è stato ricevuto in udienza da Papa Francesco e ha incontrato il presidente Sergio Matterella e e la premier Giorgia Meloni. Milai ha concesso anche una intervista a Nicola Porro che andrà in onda questa sera, lunedì 12 febbraio, a Quarta Repubblica su Rete 4. "Filosoficamente sono anarco-capitalista e quindi sento un profondo disprezzo per lo Stato. Ritengo che lo Stato sia il nemico, penso che lo Stato sia un’associazione criminale", ha dichiarato Milei nel corso dell'intervista in cui ribadisce la sua volontà di riformare radicalmente il Paese sudamericano. "Di fatto lo Stato è un’associazione criminale in cui un insieme di politici si mettono d’accordo e decidono di utilizzare il monopolio per rubare le risorse del settore privato, ma di fatto come diceva Oppenheimer, il metodo da usare nel mercato è l’investimento, il commercio e il metodo dello Stato è invece appunto il rubare e quindi lo Stato non è soltanto l’associazione criminale più grande del mondo ma inoltre è il ladrone stazionario più grande del mondo", ha rincarato la dose l'economista entrato alla Casa Rosada.
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E ancora: "Il pubblico pensi a quante volte le persone sono state attaccate da un ladro negli ultimi anni, una volta, due volte, forse, è stato un disastro, magari cinque volte, ma ogni volta che vai a comprare qualcosa in un luogo, ti sta rubando lo Stato tramite le tasse quindi lo Stato ti ruba tutti i giorni - ha aggiunto - Vi sono degli ingenui, che quasi potrei dire tonti, che di fatto pensano che facendo la cosa contraria a quello che dice lo Stato, si riescono a ottenere risultati. Ma lo Stato ha il potere di arrestare le persone, i politici non si vedono impattati, non vedono i poteri in gioco. Ma in questo mi sono reso conto che l’unico modo che c’è di entrare nel sistema è farlo esplodere". Milei riserva un passaggio della sua intervista alle ideologie: "Originariamente pensavo che il comunismo fosse un problema mentale. Perché il socialismo puro è stato sconfitto dalla teoria economica. Ho pensato prima che fosse un problema di indole, di carattere mentale. Ma, poi, mi sono reso conto che era qualcosa di molto peggio, che era una malattia dell’anima. Quando il socialismo è stato applicato bene, hanno assassinato più di 6 milioni di esseri umani".
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Il presidente argentino continua: "Vi sono molti socialisti, che a lungo termine vogliono arrivare a questo. Sono comunisti vigliacchi. Ma, diciamolo in un altro modo. Guardi, una delle cose che abbiamo fatto, in questi 50 giorni, è stata di avviare e mettere in moto delle riforme strutturali. Di queste riforme, 350 sono state considerate urgenti e 650 sono state inserite in una legge, cioè la legge della libertà degli argentini di base. E questo è interessante, perché l’asse centrale di tutto ciò è che si riferisce a restituire il potere e la libertà agli argentini. E poi c’è un secondo punto, un altro punto: andare avanti verso strutture di mercato più competitive", ha annunciato Milei con il suo consueto stile provocatorio.