festival di polemiche
Capezzone su Sanremo, peggio delle scarpe di John Travolta: "La vera figura di m..."
“Fare Amadeus commissario della Repubblica non sarebbe stata una grande idea”. Profetico il direttore editoriale di Libero, Daniele Capezzone, che nel suo “Occhio al caffè” sottolinea ciò che per lui è diventato ovvio negli ultimi giorni. “Siamo stati facili profeti” – sottolinea il giornalista nella rassegna politicamente scorrettissima del suo quotidiano. E come predetto, Sanremo si è divorato tutto: dalla protesta dei trattori al tanto discusso John Travolta. “Una tarantella trascinata da martedì per 4 lunghissimi giorni", ricorda Capezzone sulla gestione della protesta dei trattori da parte di Amadeus, e ora "gli agricoltori non si accontentano della lettura di un comunicato ma vogliono di più”.
La gestione del direttore artistico per Capezzone è un vero autogol: “tra i cervelloni della Rai e qualche cervellone al governo, il risultato è che mentre all'inizio la protesta era contro l'Europa, Timmermans e qualche legge da svalvolati adesso al centro di tutto c'è il casino italiano. Veramente, complimenti". "Un capolavoro, come spararsi nei piedi o forse anche un po' più in alto” commenta furente il direttore. L'altra figuraccia di Amadeus, stavolta mondiale, è la tanto discussa gag di John Travolta: "Non sarà Marlon Brando, ma è pur sempre una star mondiale chiamata per far il Ballo del qua qua – spiega –c'è anche il caso delle scarpe e della presunta pubblicità occulta”. Il direttore si riferisce alla polemica legata a U-Power e la definisce “meno grave rispetto alla caduta autoriale, una roba da Strapaese che dimostra un problema di fondo. Una figura di m***da, come si dice dalle parti di Cambridge".
Capezzone, come sempre non fa sconti, e commenta anche ciò che accade fuori dal Festival: l'indagine su John Elkann per la questione dell'eredità Agnelli e la chiusura del Gran Giurì sulla querelle in aula tra Giorgia Meloni e Giuseppe Conte, ad esempio: una vicenda che "non giova alla credibilità di Conte” sottolinea Capezzone. E infine un pensiero ad Elly Schlein che, spiega, "sembra più preparata su Sanremo" che sul resto dell'agenda politica.