Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Lilli Gruber cavalca il Sanremo "antifascista", Travaglio le rovina i piani

Esplora:

  • a
  • a
  • a

Dal loggione della Scala di Milano al palco dell'Ariston è un attimo, e così l'assist di Enrico Lucci di Striscia la notizia ad Amadeus e Marco Mengoni, nella conferenza stampa di presentazione del Festival di Sanremo 2024, diventa motivo di dibattito. "Vi dite antifascisti?", dice Lucci e i due rispondono di sì intonano, su richiesta, "Bella ciao" con dedica a Giorgia Meloni. A cavalcare il siparietto è Lilli Gruber che ci incardina la puntata di martedì 6 febbraio di Otto e mezzo su La7, poco prima che vada in onda su Rai 1 la prima puntata de Festival. La conduttrice riepiloga: "Stamattina in conferenza stampa a Sanremo Amadeus e Marco Mengoni, sollecitati, si sono dichiarati antifascisti e hanno intonato Bella ciao. Questo diventa una notizia perché parte del governo di questa maggioranza non riesce a dirsi antifascista?", chiede  a Marco Travaglio, in collegamento. 

 

L'uscita non sembra avere l'effetto desiderato. "Non vorrei deluderti e finire in qualche lista di fascisti, ma a me della dichiarazione antifascista delle due persone suddette non me ne può fregare di meno", taglia corto il direttore del Fatto. La polemica "non cambia assolutamente le cose, credo che i nostri rappresentanti al governo non si dichiarino antifascisti perché non sono antifascisti, non sono nemmeno fascisti, sono afascisti, completamente indifferenti al tema e hanno diversi elettori fascisti che non gradirebbero una loro dichiarazione di antifascismo", argomenta Travaglio. Il giornalista sottolinea poi che "continuare a chiedergli di dichiararsi ciò che non solo sta diventando un esercizio abbastanza ozioso", è la stoccata alla conduttrice che sulla polemica "oziosa" ha impostato la puntata. Oltretutto, Travaglio ricorda anche che Bella ciao "non c'entra niente con la guerra partigiana... Giorgio Bocca diceva che non aveva mai sentito un compagno partigiano cantare Bella ciao. Cantavano Fischia il vento che è una canzone che riprendeva un motivo sovietico". 

Dai blog