politica e giustizia

Ilaria Salis, Barelli smaschera la sinistra: "Sono testimone", colpo di scena in diretta

La Farnesina segue da tempo e attivamente la vicenda giudiziaria di Ilaria Salis, l'insegnate e attivista 39enne detenuta in attesa di giudizio in Ungheria,  accusata di aver partecipato a un raid punitivo contro due neonazisti per il quale rischia fino a 24 anni di carcere. È in carcere da più di un anno, ma in Italia il caso è scoppiato dopo che sono state diffuse le immagini che la vedono ammanettata mani e piedi in tribunale, e incatenata agli agenti di custodia. Condizioni inaccettabili per Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenuto nella puntata di giovedì 1 febbraio di Coffee break, su La7. 

 

L'esponente della maggioranza condanna senza tentennamenti queste condizioni inaccettabili, altresì spiega che, dal punto di vista processuale, "non è che Giorgia Meloni può organizzare una missione per liberare un detenuto". Poi Barelli rivela di avere informazioni di prima mano sulla vicenda. "C'è un testimone della vicenda che è il sottoscritto. Ho un carissimo amico che è amico della famiglia Salis, del padre, e già qualche mese fa fui coinvolto nel chiedere informazioni su questa vicenda", spiega l'esponente di FI. "Le notizie che io ho dall'ambasciatore, attraverso il capo di gabinetto della Farnesina, è che c'è stato un contatto continuo con la famiglia" e da parte dell'ambasciata italiana c'è stata "tutta l'assistenza che si può dare in un paese che applica a modo suo" la giustizia.

 

Barelli insomma respinge la narrazione fatta dalla sinistra che tira in ballo il premier Viktor Orban. Sul caso Salis c'è stata "un' attenzione" che "per altro che non è politica, ma formale: è quello che viene fatto a sostegno di ogni cittadino che si trova in difficoltà all'estero, in qualunque paese". Insomma, va in frantumi il teorema costruito in questi giorni da Pd e M5s. In studio c'è Francesco Silvestri del Movimento 5 Stelle, che prova a buttare la palla in tribuna: "Il padre  allora non sapeva di essere assistito...", afferma in riferimento alle critiche di Roberto Salis. Stoccata rispedita al mittente da Barelli: "Ho parlato col capo di gabinetto della Farnesina mesi fa, quando ancora non c'erano i clamori".