trionfo in australia

Sinner, Cazzullo tenta di rovinare la festa e aizza la polemica sulla residenza fiscale

“Se il nostro Jannik Sinner decidesse di riportare il domicilio fiscale in Italia, diventerei subito un suo tifoso. Un gesto simile avrebbe un valore simbolico enorme, superiore a quello di tante misure governative a favore del recupero fiscale”. Sono queste le parole di un lettore del Corriere della Sera da cui Aldo Cazzullo trae spunto per dare contro a chi, fuori dal mondo dello sport, ha esaltato il tennista 22enne per il successo all’Australian Open: “In 53 anni, non ricordo un evento sportivo che abbia suscitato un’ondata di retorica più alta della vittoria di Sinner a Melbourne. Neppure il Mondiale del 1982. Non sono in discussione la sua impresa sportiva, né il suo eccezionale talento, che ci rincuora e ci dà speranza. Trovo invece discutibili sia la tempesta di melassa dei politici, nessuno escluso, sui social, sia certi titoli: «Il volto migliore del nostro Paese», «orgoglio italiano», «i grandi valori», «il suo esempio aiuta la società»”.

 

 

Ed ecco la spiegazione della critica: “Perché se la valutazione non è sportiva, ma morale, allora il fatto che il nuovo portabandiera dello sport italiano abbia la residenza fiscale a Montecarlo, e quindi non contribuisca alla sanità, alla scuola, alla sicurezza, alle molte esigenze della comunità nazionale che rappresenta, dovrebbe farci dubitare non tanto di Sinner, quanto di noi stessi. Un popolo che in fondo si disprezza”.

 

 

Cazzullo non arretra nonostante qualche critica già in passato sul tema fisco: “Se la fedeltà fiscale non è considerata una condizione necessaria per esercitare una carica o un ruolo pubblico, all’evidenza è perché consideriamo lo Stato un nemico o comunque una cosa altra da noi. Mi dicono che sia ipocrisia, moralismo, retorica. Facciamoci un giro insieme in una scuola disastrata, in una caserma dove carabinieri rischiano la vita per 1.500 euro al mese, in un reparto di oncologia infantile, di malati terminali, o di qualsiasi ospedale. Poi - chiosa sulle pagine del quotidiano di Rcs - mi dite chi è l’ipocrita, il moralista, il retore”.