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Wrestling, “abusi e violenze”. Lo scandalo travolge Vince McMahon: si è dimesso

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Vince McMahon, icona del wrestling, si è dimesso da Ceo del Tko, società madre della Wwe, dopo le accuse di violenza sessuale, traffico e abuso fisico emerse in una causa intentata da un’ex componente dello staff della Wwe, fondata dallo stesso McMahon. L’uomo di 78 anni ha respinto le contestazioni e dichiarato che si sta preparando a difendersi in tribunale. Secondo la sua accusatrice, McMahon le avrebbe offerto un lavoro nella Wwe e successive promozioni in cambio di sesso. La donna ha anche dichiarato di essere stata sottoposta ad abusi sessuali anche da parte di un altro dirigente.

 

 

In un comunicato stampa, McMahon ha smentito le accuse e ha annunciato le sue dimissioni dal consiglio di amministrazione di TKO Group, holding nata lo scorso aprile dalla fusione della WWE, di cui fu il co-fondatore, e della UFC. «Intendo difendermi con forza da queste accuse infondate e aspetto di poter scagionare il mio onore», ha spiegato. Janel Grant ha accusato McMahon, amico e coetaneo dell’ex presidente Donald Trump, di averla costretta ad una «relazione intima», di aver condiviso foto e video a carattere sessuale che a riguardavano con colleghi, e di averla sottoposta a «crescenti richieste sessuali perverse», compresi rapporti intimi con altre persone. Già in passato accusato di analoghi reati, McMahon concluse in quell’occasione con le sue vittime accordi di riservatezza in cambio del pagamento di somme milionarie. Dopo una breve assenza dai vertici della WWE, vi sarebbe tornato orchestrando la recente fusione con la UFC da cui è nata la nuova holding TKO Group. E ora il nuovo addio per cercare di difendersi.

 

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