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Australian Open, Sinner a caccia del primo Slam. Il coach: "Partita importantissima"
Per la storia e per la gloria. Dopo la partita perfetta con Novak Djokovic, Jannik Sinner cerca un'altra affermazione nobile per prendersi tutto alla Rod Laver Arena, il primo Slam in carriera e il vanto di primo italiano a riuscirci in Australia. Sulla strada dell'azzurro c'è però Daniil Medvedev, numero 3 al mondo che è avanti 6-3 nei precedenti. La brutta notizia per 'l'orso russo' è che la Volpe rossa si è aggiudicato gli ultimi tre incroci, tutti nella seconda parte della scorsa stagione, in particolare quello ottenuto nelle semifinale delle Atp Finals di Torino. L'esperienza invece è dalla parte del rivale, alla sesta finale in un Major (un solo successo ma roboante, quello agli Us Open del 2021 che ha negato il Grande Slam a Djokovic), ma Sinner compensa in freschezza - ha giocato decisamente meno del russo, sopravvissuto alle maratone con Hubert Hurkacz e Alexander Zverev - e in autostima, dopo aver surclassato colui che a Melbourne non perdeva dal gennaio 2018. Di certo, alla vigilia della finale in programma alle 9.30 italiane, nello staff del campione della Val Pusteria c'è la tranquillità e la consapevolezza che il cammino di Sinner verso l'Olimpo del tennis sia appena iniziato. “È una bellissima emozione essere qui, ma cerchiamo di viverla serenamente - ha raccontato Simone Vagnozzi, il coach di Sinner insieme a Darren Cahill - L’importante è che Jannik capisca che quella di domani sarà una partita importantissima ma non sarà la partita decisiva della sua carriera. Sarà la sua prima finale Slam, ma non sarà l’ultima”.
Nel frattempo non c'è stato l'happy ending per Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che hanno perso in due set la finale del doppio maschile degli Australian Open contro la coppia favorita, quella composta da Rohan Bopanna e Matthew Ebden, che si è imposta in un'ora e 40' con il punteggio di 7-6 (0), 7-5. Per la leggenda indiana 43enne, che dalla prossima settimana salirà al numero 1 del ranking di specialità, si tratta del primo trionfo Slam in carriera. E’ stata la maggiore esperienza della coppia avversaria a fare la differenza nel momento in cui i punti contavano e pesavano di più. L'amarezza e la delusione per la sconfitta non cancella però l'ottimo cammino della coppia azzurra, che adesso guarda con fiducia ai prossimi impegni. "E' l’inizio di un percorso e partire meglio di così era difficile. Il 2024 lo abbiamo preparato bene, e questa è la partenza che tutti speravamo anche perché ci cambia la programmazione e potremo fare tutti i Masters 1000 - hanno sottolineato Bolelli e Vavassori - Abbiamo obiettivi grandi, il sogno Olimpiade e come abbiamo già detto, le Finals di Torino a fine anno”. L'inizio fa ben sperare.