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Paola Cortellesi, incontenibile Cruciani da Porro: "La verità sui sette nani..."

Gabriele Imperiale
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“Il sessismo non c’entra niente”, Giuseppe Cruciani stronca Paola Cortellesi. Il giornalista, ospite di Nicola Porro e del suo Quarta Repubblica su Rete 4, smonta la polemica degli ultimi giorni sulle fiabe fatta dall’attrice nel suo monologo durante l'inaugurazione del nuovo anno accademico dell'università Luiss Guido Carli.  Giovani sprovvedute, vittime di un sistema patriarcale e un sessismo dilagante: ecco cosa raccontano le fiabe, come Biancaneve, per la regista di “C'è ancora domani”. Tesi a cui un incontenibile Cruciani ha voluto rispondere sotto invito del conduttore Mediaset. Prima di entrare nel merito della polemica, una piccola stoccata iniziale: “Noi abbiamo detto bellissima – riferito naturalmente alla Cortellesi – oggi è quasi vietato come sai, no? Perché devi aggiungere a bellissima ‘e intelligentissima’ perché se non aggiungi anche intelligentissima e dici solo bellissima è sessismo”.

In "Un tavolo a due" il conduttore radiofonico sorprende Porro: “Ti voglio fare un piccolo regalo. Oggi me lo sono portato dietro – tira fuori un libro mostrandolo alla telecamera – Biancaneve e i 7 nani. Una straordinaria fiaba. Sono andato a comprarla per te”. Cruciani e Porro sorridono ma la stoccata alla Cortellesi del giornalista romano è dietro l’angolo. “La leggerai, ed è una straordinaria fiaba dove il sessismo non c'entra niente, non c'è nessuna cosa contro la donna, in cui dell'immagine della donna non bisogna nemmeno parlarne – attacca – è una fiaba, è una fiaba”.

Porro vuole di più e chiede a Cruciani di spiegarsi meglio: “Ci sono innanzitutto i 7 nani lavoratori” – il conduttore lo interrompe “Perché lei dice che non lavorano i 7 nani”. Cruciani non aspettava altro: “Ecco, i 7 nani lavorano, vanno in miniera – dice mostrando il disegno dell’edizione di Biancaneve che ha portato in studio – Una delle accuse della Cortellesi è che in questa fiaba, Biancaneve fa la colf. Fare la colf non è un delitto, è una cosa dignitosissima”. 

E poi, spiega il giornalista, “L’altra accusa è che ci sono solo personaggi donne negativi, la fantastica strega – Cruciani mostra l’iconico disegno del cartone animato che ritrae la strega della fiaba e motiva il suo disappunto – è una donna, si d'accordo” Porro però lo provoca: “Potevi fare l’orco però”. Cruciani è inarrestabile: “ma no, non c'è l'intento di dipingere la donna come una strega. È una fiaba. Io divento pazzo”. Il conduttore Mediaset ci riprova e lo provoca ironicamente di nuovo: “E’ figlio di una cultura patriarcale”. “Ma dai su” sbotta sbracciando di insofferenza Cruciani, scrivendo la parola fine sull’argomento e forse sulla polemica della Cortellesi.

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