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Serena Bortone: "Libera perché antifascista", scontro clamoroso con Bernardini de Pace
E basta con "fascismo e antifascismo". No, "sono libera perché antifascista". Il botta e risposta tra l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace e Serena Bortone, conduttrice di “Che sarà…", la trasmissione di Rai3 ha caratterizzato la puntata di sabato 13 gennaio. Si parla della commemorazione di Acca Larentia a Roma, dove un migliaio di militanti di estrema destra si è prodotta in saluti romani al grido di “Presente”. Scene che si vedono ogni anno e con ogni governo, anche di sinistra, ma che solo con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi sono state usate come arma politica contro il centrodestra (nonostante le sigle in piazza siano lontane dai partiti politici tradizionali, come Fratelli d'Italia, ma tant'è). Sarà per le polemiche abbastanza strumentali, sarà per la distanza temporale dai fatti (la manifestazione si è svolta come ogni anno il 7 gennaio, una settimana fa), ma Bernardini de Pace, ospite in collegamento, sbotta: “Basta fascisti, antifascisti…”. La conduttrice la stoppa subito: “No, antifascisti perché no, basta fascismo”.
L'avvocata esperta di diritto della famiglia non ci sta: “C’è la democrazia, siamo democratici". Ma niente, Bortone insiste: "C’è la democrazia perché è stato sconfitto il fascismo, no?”. Il botta e risposta continua a lungo, con Bernardini de Pace che trova esagerata questa attenzione mediatica per mille persone su 60 milioni di italiani. La conduttrice argomenta dicendo che ne hanno parlato tutti i giornali e quindi è normale trattare la notizia. Il duello va avanti con il pubblico che sottolinea con applausi gli interventi più riusciti. L'avvocato ribadisce che è sbagliato dare attenzione a queli mille, "ci sono anche gli assassini...". “Noi infatti li condanniamo gli assassini, è unanime”, replica la conduttrice. Bernardini de Pace risponde con un ragionamento ineccepibile dal punti di vista del diritto: “Se loro fanno delle cose, se esaltano il fascismo o esaltano l’apologia del fascismo sono condannati anche loro, se uno fa finta di essere assassino non è condannato se uno fa finta di essere fascista quando il fascismo non c’è non può essere condannato”.
Tuttavia, le distanze sembrano incolmabili. “Io parlavo di una condanna non penale, ma etica”, afferma Bortone. "Ognuno è libero di condannare o meno…mi meraviglio di te che sei così libera", afferma allora l'avvocato che si definisce "anti-niente". A quel punto la conduttrice si esalta in stile loggione della Scala di Milano: “No io sono antifascista, e sono fiera. Sono libera perché antifascista”. Il video del prolungato botta e risposta, intanto, ha fatto il giro dei social dividendo in tifoserie i commentatori.