Nel mirino
Ferragni, si indaga sulla bambola. Nuova grana dopo il pandoro e le uova
Altri guai in arrivo per Chiara Ferragni. Dopo il pandoro e le uova di Pasqua, ora è il turno della bambola. La bufera è iniziata con la maxi-multa imposta dall'Antitrust all'influencer. Poi l'inchiesta si è allargata tanto da scatenare un'emorragia di follower e un fuggi fuggi di collaborazioni. L'ultima: Coca Cola ha deciso di congelare la campagna 2024 concordata e già girata con l'imprenditrice digitale. Ma ogni ora può essere buona per fare luce sul caso e su quella che è stata definita una "pratica commerciale scorretta". Secondo quanto si legge su La Verità, infatti, i pm di Milano e la Guardia di Finanza che indagano sul pandoro Balocco e sull’uovo di Pasqua di Dolci Preziosi lavorano anche sul progetto che risale al maggio 2019.
"Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio (con il rapper Fedez, ndr) abbiamo deciso di creare un’edizione limitata della Chiara Ferragni Mascotte: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore": così era stata presentata l'iniziativa al pubblico social. Si trattava appunto di una bambola Trudi, edizione limitata, che ritraeva proprio l'immagine dell'influencer. L'associazione in questione si adopera per ridurre e prevenire il bullismo, il cyberbullismo e altri abusi digitali e per cambiare, quindi, la cultura dei più giovani. Gli investigatori vogliono capire ora in che modo sia stato distribuito e gestito il denaro ricavato dalla vendita del giocattolo.