Proteste prima del concerto

Beatrice Venezi contestata a Nizza. Stoccata di Donzelli ai "gruppetti ideologici"

Il direttore d'orchestra Beatrice Venezi è stata contestata nuovamente. Questa volta, però, è successo a Nizza. Poco prima che lo spettacolo iniziasse, alcuni dei presenti hanno iniziato a fare rumore. Poi, dai palchetti è stato calato uno striscione. "Niente fascisti all’opera, niente opera ai fascisti": queste le parole che sono state scritte sul lenzuolo. Solita musica, quella dei contestatori. La vicenda è stata commentata da Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia. "L’Opera, la musica, l’arte sono da sempre espressioni di Libertà. I gruppetti che per pregiudizi ideologici vogliono censurare il Maestro Beatrice Venezi, soltanto perché di destra, sono pericolosi deficienti. Solidarietà e stima a Beatrice Venezi", ha scritto sul suo profilo X ufficiale. 

 

 

La polemica per l'esibizione di Beatrice Venezi a Nizza era già esplosa durante l'estate, quando era stata resa nota la presenza della musicista. Nei giorni precedenti al concerto di Capodanno, poi, le prime manifestazioni di malcontento. Cinquanta persone hanno pubblicamente contestato la presenza di Venezi in Francia, dimenticando, però, che il direttore italiano è stato scelto in prima persona dal sindaco di Nizza Christian Estrosi, esponente del partito di maggioranza di centrodestra Horizons. 

 

 

"La cultura non ha colore politico, così come non lo hanno il talento, l’impegno e la serietà. Per questo motivo, esprimo vicinanza e solidarietà al direttore Beatrice Venezi stigmatizzando nella maniera più assoluta l’azione di chi ha attivato una vera e propria campagna d’odio tentando invano di politicizzare un evento di grande pregio come il concerto di Capodanno dell’Opera di Nizza, da lei sapientemente diretto". A dichiararlo in una nota è stato il deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese, capogruppo in commissione Cultura a Montecitorio. "Purtroppo, devo constatare che esiste ancora chi ha una visione limitata della storia e soprattutto del concetto di libertà di espressione artistica, culturale e valoriale di cui Venezi è un esempio indiscusso. La cancel culture, contro la quale non smetteremo mai di schierare i nostri talenti migliori, non vincerà e riceverà una bruciante sconfitta da valori da noi sempre strenuamente difesi come la libertà", ha concluso.