Atreju, Spalletti: "Confonto con tutti", così silenzia le critiche sinistre
«Vedi che sei uno di quelli cattivi? Io sono qui a parlare di sport» e non di politica. Luciano Spalletti, tecnico della nazionale italiana di calcio, replica così a un cronista dell'Agi parlando a margine dell’incontro nella sala Enrico Mattei ad Atreju, la festa di Fratelli d’Italia in corso a Roma. Spalletti ha poi aggiunto: «Il confronto va fatto con tutti, anche con chi non la pensa come noi, altrimenti non si cresce». «Io quello che ho detto lo ripeto tutto e sempre, perché so quello che dico»m ha detto ancora il ct azzurro a margine di ’Impegno, coraggio, sacrificio. L’ eccellenza italiana nello sport’, dibattito che si svolge ad Atreju rispondendo all’inviato di ’Striscia La Notizia', il tg satirico secondo cui avrebbe cambiato orientamento politico partecipando alla manifestazione dei giovani FdI.
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E parlando di sport, afferma: «Siamo campioni in carica, non possiamo tirarci indietro portando la bandiera dell’ Italia sulle spalle. Nessuno dei nostri avversari sarà felice di incontrarci, dobbiamo fare il nostro dovere in campo ed essere ricordati per una squadra che ha fatto un calcio feroce». «Il mio Paltrinieri? Di Lorenzo. La mia Di Francisca? Barella. Il 2024? Bisogna crearsi lo spazio» per vincere.
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«Noi dobbiamo portare dentro al rettangolo di gioco il pensiero di tutti gli italiani, dobbiamo portare dei valori dentro questa maglia: è un dono e dobbiamo saperla indossare bene», dice ancora Spalletti, «i ragazzi, mi permetto di chiamarli così anche se sono campioni, hanno bisogno di sentire qualcuno che gli dice delle cose, c’è questa insidia del mondo virtuale al mondo reale», aggiunge. Infine un passaggio sul tema della violenza sulle donne: «Serve un’ ora di buon senso a scuola». «Spalletti di FdI? Non so come la pensa politicamente, penso che non la pensi come noi. È un fratello d’Italia in generale. Qui c’è un confronto tra persone che hanno identità diverse. È un segno di rispetto», ha spiegatoil ministro dello Sport e dei Giovani, Andrea Abodi.