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Flavio Briatore senza freni sul turismo: "In Italia c'è la cultura di fregare"

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Flavio Briatore senza freni ad Atreju. L'imprenditore e manager è intervenuto alla manifestazione dei giovani di Fratelli d'Italia che si apre a Roma a Castel Sant'Angelo parlando di turismo e accoglienza Made in Italy. Mr Billionaire è un fiume in piena: "L’Italia è il paese in cui i turisti stanno meno perché li fregano sempre. Abbiamo quella cultura di fregare la gente, tanto dicono questo è arrivato dalla Polonia, viene due giorni e non lo vedo più, il cappuccio invece di 5 euro lo faccio pagare 10 euro, gli do la me**a da mangiare, tanto non lo vedo più, vaffan....", attacca.

Briatore torna anche su un concetto che ha espresso in più occasioni, ossia che dovremmo puntare su un turismo di eccellenza e non sul mordi e fuggi e sul low cost: "Noi dobbiamo avere un turismo che lasci del denaro sul paese, un turismo ricco lascia indotto, un turismo povero porta via la roba a te", attacca l'imprenditore. "Dobbiamo pensare che turismo vogliamo e semplificare tutto, gli alberghi devono essere ristrutturati. Abbiamo degli alberghi che fanno schifo in Italia", tuona Briatore che afferma di essere un osservatore privilegiato in tal senso: "Io che non vivo in Italia posso dare un giudizio di quello che la gente che non vive in Italia pensa di noi".

 

Insomma, in Italia c'è una percezione distorta: "Voi che non vivete all’estero pensate che sia normale dove vivete ma non è normale, uno si crede normale qui ma non siete normali perché ci sono delle cose che la gente normale non le fa. Noi vediamo il paese delle nuvole", spiega alla platea di Atreju nell'incontro con la ministra del Turismo Daniela Santanchè. "Quando sono all’estero tutti mi dicono in Italia è fantastico per mangiare" ma "non ci sono i taxi". "Dobbiamo mettere piedi per terra" perché "non è possibile che uno arrivi a Roma o Milano e stia 3 ore con le valigie e non trovi un taxi. Partiamo dalle cose piccole". In Italia, tuona Briatore, "è tutto cosi: si può fare ma non si fa", Il risultato è che l’Italia è un paese buono per mangiare, ma per investire? "Non ci penso, un processo civile dura 10-15 anni. Dobbiamo cercare di dare la possibilità a chi investe soldi propri di essere aiutati per creare" posti di lavoro. E ancora: "Abbiamo 7.000 chilometri di costa e non abbiamo una bandiera welcome perché pensano che chi ha le barche è un evasore fiscale. Io sono il classico esempio che mi hanno rotto le pa**e per 10 anni, poi mi hanno assolto, perché sembrava che avessi rubato chissà che cosa". Ce n'è anche per il turismo nautico, che l’Itali, denuncia Briatore, "abbandona: i comandanti si parlano, dicono non andate in Italia". 

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