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Mario Giordano: "Da ridere", come smonta il loggionista Vizzardelli

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Imperversa in tv il loggionista Marco Vizzardelli. È il giornalista esperto di ippica che alla Prima del Don Carlo alla Scala di Milano ha urlato "Viva l'Italia anti-fascista" giusto dopo l'esecuzione dell'Inno nazionale e davanti alle autorità presenti, dalla senatrice a vita Liliana Segre al presidente del Senato Ignazio La Russa. La polemica è scoppiata per l'identificazione scattata dopo l'uscita di Vizzardelli da parte degli agenti della Digos, circostanza inevitabile vista l'importanza dell'evento in diretta tv, a prescindere dal contenuto del "grido" del giornalista come spiegato dalla stessa polizia. Il Pd, neanche a dirlo, ha fatto una campagna ad hoc innalzando Vizzardelli a nuovo eroe e martire. 

 

L'uomo dopo svariate ospitate nei talk, fa capolino anche da Bianca Berlinguer che lo ha ospitato martedì 12 dicembre a È sempre Cartabianca, su Rete4. "Non immaginavo questa reazione cubitale dopo che alla Scala ho urlato ‘viva l’Italia antifascista’. Questo è il segno che c’è un nervo scoperto" dice Vizzardelli senza colpo ferire. "Ancora oggi professarsi antifascisti dà fastidio a qualcuno", rivendica. Insomma, cavalca l'onda. 

 

In trasmissione però c'è anche Mario Giordano, conduttore sulla stessa rete di Fuori dal Coro e commentatore fisso nella trasmissione. Insomma, in Italia c'è un regime strisciante e una censura sistematica del dissenso? "Mi fa ridere che ci sia un bisogno costante di richiamare l’allarme fascismo - commenta il giornalista - Non abbiamo visto le camicie nere per le strade, non c’è il sabato fascista e purtroppo i treni continuano ad arrivare in ritardo". Insomma, certi fantasmi del passato li vedono solo a sinistra, dentro e fuori il loggione. 

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