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Vannacci, per chi vota? La risposta a sorpresa, e sulla sua candidatura...

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Gabriele Imperiale
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Roberto Vannacci torna a parlare. Il generale lo fa a Il Fatto Quotidiano dopo la recente nomina a capo staff dello Stato Maggiore del Comando delle forze operative terrestri. Primo argomento della sua intervista ai cronisti il suo libro, ‘Il mondo al Contrario’, che continua ad avere successo. “Circa 230mila in formato cartaceo – rivela il generale che aggiunge – circa 800mila copie girino col Pdf crackato. Credo che una buona fetta della società si ritrovi in quello che esprimo”. Successo del suo manoscritto autoprodotto che, secondo il suo racconto, è palpabile: “quando vado in giro molte persone si vengono a complimentare, mi dicono di andare avanti, di non mollare, di non tornare indietro – racconta Vannacci - Persone di tutti i tipi: umili, benestanti, ex militari, operai”. 

 

 

È un Vannacci a 360 gradi quello che parla al giornale di Marco Travaglio. Immancabile una sua opinione sul patriarcato e sui recenti fatti di cronaca: “non vedo alcuna cultura maschilista nella società. Le donne sono libere e indipendenti quanto gli uomini”. “Gli uomini forti, le persone forti – sottolinea Vannacci - sono quelle che non si arrendono mai, che perseguono i loro obiettivi a qualsiasi costo e non ricorrono né all’omicidio né al suicidio per affermarsi nella vita”.  “Ma – ecco l’ennesima polemica con quel tipo di società che nel suo libro ha più volte attaccato – a questo tipo di persone sembra che la società inclusiva e progressista voglia rinunciare”. 

 

 

E infine due domande sulla politica. Per chi vota il generale Vannacci? “per Annibale o Giulio Cesare o Garibaldi, se si presentassero” e alla precisazione sulle abitudini sessuali di Cesare, Vannacci risponde “è famoso per quello che ha fatto nella vita, non sotto le lenzuola”. Il generale si candiderà alle Europee con la Lega? “Sono un soldato. Lei mi voterebbe se mi presentassi? Potrei farci un pensierino – e chiude assicurando e zittendo in anticipo i più maliziosi – se dovessi fare una campagna elettorale userò il denaro che ho a disposizione, i finanziamenti di chi mi dovesse appoggiare e i proventi del libro”.

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