Prima della Scala, Chirico inchioda Benifei: "Fascismo? La sinistra non si rassegna"
La frase urlata poco dopo l'Inno nazionale, "viva l'Italia antifascista", è stata il fuoriprogramma di cui si è parlato di più della Prima del Don Carlo di Giuseppe Verdi alla Scala di Milano. Il loggionista si chiama Marco Vizzardelli, ha 65 anni, è un giornalista esperto di equitazione e di opera lirica, un habitué de La Scala ed è stato identificato dalla Digos. Il tema ha acceso il dibattito a Stasera Italia, il programma di politica e di attualità di Rete 4. "C'è una destra che ha fatto i conti con la storia e con il fascismo. Abbiamo un presidente del Senato che è andato a Gerusalemme, un presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che in occasione del 25 aprile, ha scritto una lettera limpida, chiara, con una condanna inequivocabile rispetto alle responsabilità storiche del fascismo": a rispondere con nettezza di parole è stata Annalisa Chirico.
La Prima alla Scala di Milano
Liliana Segre, Concita De Gregorio, Ornella Vanoni
La Prima alla Scala di Milano. Il presidente del Senato Ignazio La Russa
La Prima alla Scala di Milano. Matteo Salvini e Francesca Verdini
La Prima alla Scala di Milano. Marco Osnato e Mariacristina La Russa
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La Prima alla Scala di Milano
La giornalista ha commentato l'atteggiamento dell'altra fetta della politica. L'ultima uscita del partito guidato da Elly Schlein è surreale: "Viva l'Italia antifascista!", si legge nella grafica dell'ultima campagna dem. "Continueremo a gridarlo, ovunque": è la prosecuzione. "C'è una sinistra che ha rimosso dalla propria memoria i crimini commessi dal comunismo nel Novecento", ha spiegato Chirico. "L'Italia antifascista ha messo un po' un filo di inquietudine. Si è rivelato un personaggio innocuo, ma io ringrazio la Digos. Identificazione necessaria quando c'è un soggetto sospetto. Fanno un controllo se è tutto in ordine e lo spettacolo può proseguire", ha continuato. "Roba da pazzi", ha ribattuto Brando Benifei, per poi aggiungere: "Io penso che sia assurdo che uno debba essere controllato perché dice un'ovvietà". Chirico, però, ha riportato l'eurodeputato del Pd alla realtà dei fatti: "Se qualcuno grida l'Italia antifascista può essere un messaggio provocatorio. L'Italia è antifascista. C'è qualcuno che ancora non si rassegna ai risultati delle urne", ha concluso.