Femministe all'angolo

Patriarcato, Bernardini De Pace: "Chiamatemi avvocato". Con chi se la prende

La storia di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta e poi ritrovata senza vita in un canalone, ha fatto ripartire il coro sulla questione del patriarcato. Ospite a Piazzapulita, il programma di politica e di attualità condotto da Corrado Formigli, Annamaria Bernardini De Pace, dopo aver ascoltato le polemiche sorte in coda al tanto dibattuto caso di cronaca, ha voluto proporre il suo punto di vista sul tema. "Così come prima dicevate che è maschilista farsi chiamare 'il presidente'...non è maschilismo", ha esordito. Il riferimento era, ovviamente, alla scelta del premier Meloni e alle critiche delle femministe. "Non amo per niente farmi chiamare 'avvocata'. Io sono avvocato, è un ruolo. Il ruolo, per definizione, è neutro", ha quindi continuato la celebre divorzista. "Non voglio essere scelta perché sono femmina, ma perché sono competente nel mio ruolo", ha precisato. Poi, riallacciandosi alla discussione proposta dal padrone di casa, ha aggiunto: "La stessa cosa credo abbia pensato Meloni". 

 

 

L'esperta di diritto della famiglia è stata quindi una delle tre protagoniste di uno scontro. Sue interlocutrici sono state le due attiviste Francesca Vidali e Valeria Fonte. L'avvocato si è schierata contro l'impostazione del dibattito innescato dalle due femministe: "Voi dite: devo poter andare in giro nuda e nessuno mi deve toccare, devo poter essere ubriaca e drogata e nessuno. Non è così: abbiamo la parità e dobbiamo auto-tutelarci", ha spiegato. In conclusione, Bernardini De Pace, per rendere chiaro il suo messaggio, ha avanzato un paragone con la storia di Cappuccetto Rosso: "La mamma le aveva detto di non andare nel bosco e lei ci è andata. Dobbiamo ricominciare a raccontare le favole da piccoli?".