Caso Roggero
Roggero, interrogativo di Senaldi: perché "nessuno è sceso in piazza" per il gioielliere
Mario Roggero? “Ci voleva della fantasia per ritenerla legittima difesa”: parola di Pietro Senaldi, condirettore di “Libero”, ospite di Tagadà su La 7 che si è espresso sul caso del gioielliere e sulla legittima difesa, tornata prepotentemente alla ribalta. Merito anche della Lega e Matteo Salvini che a seguito della condanna di Roggero a 17 anni di reclusione hanno riportato l’attenzione sulla legittima difesa che, come sottolineato il giornalista, “non è un tema di polemica all'interno della maggioranza”.
Alessio Orsingher e Luca Sappino hanno incalzato il giornalista e gli hanno chiesto se secondo lui si farà o no una nuova legge sulla legittima difesa. “Non credo che se ne farà molto – ha escluso subito Senaldi che poi ha posto l’accento sulla dura condanna inflitta al gioielliere – La condanna è molto grave perché oggi c'è gente, criminali che hanno ammazzato le persone, che hanno preso meno di 17 anni. Poi mezzo milione di risarcimento…”. Ma non solo: “Oggi ho visto un servizio di una vedova che è stata risarcita con 7.200 € dai rapinatori che le erano entrati in casa e hanno ammazzato di botte il marito” – ha sottolineato il condirettore. Alla fine, Senaldi ha detto anche di più sul caso Roggero e sul suo futuro: “Che ci siano degli elementi in questa sentenza che non tornino nel senso comune è vero”.
“Però – ha constatato il giornalista – non c'è un moto di indignazione contro questa sentenza. Non è che l'Italia è scesa in piazza e ci sono dei cortei contro questa sentenza”. Ognuno, come dice Senaldi, “ha il suo parere e molti pensano che sia una sentenza esagerata” però “nessuno pensa che Roggero non abbia esagerato. È uno di quei fatti di cronaca che secondo me durerà tre settimane” – ha concluso il condirettore.