Crepet sbotta con Ricci Sargentini: "Sinner è un potenziale assassino?"
Paolo Crepet torna a commentare il funerale di Giulia Cecchettin a Padova, dove migliaia di persone hanno dato l’ultimo saluto alla giovane uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta. "È stato giusto dare uno spazio così grande perché i sentimenti erano così grandi, e anche dilaniati", ha detto lo psichiatra e sociologo a Stasera Italia, su Rete4. Abbiamo assistito a "un moto di anime, di ragazzi e di ragazze perché la piazza era piena di giovani, non solo persone adulte", afferma l'esperto.
"Salvati almeno tu": l'appello di Crepet al fratello di Turetta
Il discorso verte su Turetta. L'Italia in qualche modo è stata colpita da questo caso si perché Giulia era una ragazza come tante, così come il suo assassino: "Ma dietro un delitto efferato c'è spesso qualcuno di buona famiglia, che 'salutava sempre', come se il saluto sia una sorta di stigma tradizionale di santità", afferma Crepet. Lo psichiatra respinge l'equazione maschio uguale violenza, e su questo tema si scontra con Monica Ricci Sargentini, del Corriere della sera, anche lei ospite di Nicola Porro. La giornalista rimarca come l'educazione tradizionale favorisca in qualche modo la violenza maschile. "Ma come si fa a dire maschio? - sbotta Crepet - sono cose più complesse, dietro c'è un progetto culturale". Insomma, la genetica non c'entra, e non si può semplificare troppo.
Crepet ribalta il coro sul patriarcato: "Turetta e Sinner vi sembrano uguali?
"Ma c'è una aggressività latente negli uomini", ribatte Ricci Sargentini. "Allora Sinner è un potenziale assassino", risponde Crepet con riferimento al tennista azzurro che ha la stessa età di Turetta. La giornalista allora si produce in un lunghissimo elenco sulla predominanza dei maschi come autori di reati. "È il costo della virilità"; afferma sorprendendo Crepet e Porro. Ricci Sargentini: "È la cultura patriarcale. Risolvetelo voi questo problema". "E lei si risolva i problemi delle kapò nei lager e i testi delle trapper. Io non capisco cosa vuol dire genere, so cosa vuol dire persone", ribatte Crepet. Le posizioni sono inconciliabili: "Nelle scuole ci sono quasi tutte insegnati donne", afferma Crepet. "Ma è la cultura a essere patriarcale", è la replica con lo psichiatra che ribatte: "Fa il gioco delle tre carte".