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Giulia Cecchettin, Crepet sulla sorella ammette: "Il mio desiderio..."

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A L'aria che tira, il programma di politica e di attualità condotto da David Parenzo, grande spazio è stato destinato ai funerali di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa brutalmente dall'ex fidanzato Filippo Turetta. Oltre 10mila persone hanno seguito le esequie della giovane donna nella piazza antistante la Basilica di Santa Giustina a Padova dai due maxi-schermi. Ospite in collegamento, Paolo Crepet è più volte intervenuto nel corso della puntata per commentare la vicenda che da settimane ormai riempie pagine e pagine di giornali e attira l'attenzione dell'opinione pubblica. Dopo aver scardinato le polemiche sul patriarcato e sul genere, facendo luce sulla differenza che esiste anche tra ragazzi dello stesso sesso, lo psichiatra ha esaminato il discorso di Gino Cecchettin, il papà della vittima, in diretta tv. 

 

 

Quello del padre della giovane eliminata a coltellate è stato, secondo il saggista, "un discorso molto civile". "Un padre che parla criticamente del patriarcato è un passaggio fondamentale, anche dal punto di vista comunicativo", ha spiegato Crepet, che, poi, ha confessato: "Mi sarebbe piaciuto sentire qualche parola da parte della sorella perché credo che sia stata protagonista del dolore di tante ragazze. Mi sarebbe piaciuto". Poi lo psichiatra ha precisato meglio: "Non è una critica, sarebbe stato un mio desiderio. Va bene così". Tornando alla "lettera" che Gino Cecchettin ha scritto per la figlia e che voleva essere però un appello a tutti i presenti, ha aggiunto: "Un discorso in cui mi rivedo molto. C'è molta razionalità, c'è molta compostezza. I veneti sono molto sobri. E' riuscito a trattenere le lacrime. Mancava la parte più empatica, che forse avrebbe potuto interpretare la sorella di Giulia". 

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