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Filippo Turetta, Bruzzone non si tiene: "Raptus? Piange solo per se stesso"

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Roberta Bruzzone è intervenuta sul caso Cecchettin a Che sarà, il programma guidato da Serena Bortone su Rai 3. Nel mirino della criminologa ci è finita la reazione di Filippo Turetta, il 21enne che, dopo essere scomparso insieme all'ex ragazza, l'ha uccisa a coltellate. Il giovane è ora in carcere: ha ammesso di essere l'omicida e ha anche confessato di voler scontare la pena fino in fondo. Stando a quanto è filtrato dalla struttura penitenziaria, quando il killer si è seduto di fronte al gip, è scoppiato a piangere. Proprio questo dettaglio è stato commentato dalla psicologa forense. "Perché piangono sempre, ma quasi sempre solo per sé", ha detto. 

 

 

Le indagini vanno avanti. Se, da una parte, la perizia psichiatrica potrebbe allontanare dall'ipotesi di premeditazione; dall'altra, la difesa di Turetta non ha ancora avanzato tale richiesta per il ragazzo. "Non esiste il raptus, nessun omicidio avviene nel buio della mente. Non ci sono assolutamente i presupposti", ha spiegato Roberta Bruzzone. "Qui poi c'è un soggetto che prima agisce, poi aggredisce, colpisce, ferisce con lei che urla e chiede aiuto. Dopodiché ci sono degli spazi temporali, quanto è durato questo raptus?", ha chiesto in maniera retorica la criminologa. "L'ha finita in un altro luogo. Capisci che è totalmente impraticabile l'idea di un discontrollo, non si concilia minimamente con quello che è successo in questo caso", ha aggiunto, per poi confermare: "Io spero che la Procura davanti a queste affermazioni abbia compreso che la strada per la premeditazione sia spianata". 

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