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Turetta "figlio sano del patriarcato"? Pillon gela la scrittrice: "Padri cancellati"

Gabriele Imperiale
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Confronto a distanza tra la scrittrice Giulia Blasi e l’avvocato Simone Pillon. Ospiti di Zona Bianca su Rete 4, i due dicono la loro su Filippo Turetta. Inizia la scrittrice: “Dobbiamo partire dal presupposto che l’idea che Filippo Turetta sia un uomo figlio di una cultura patriarcale è falsa, nel senso che siamo tutti e tutte figli di questa cultura”. La scrittrice di Pordenone entra ancora di più nel dettaglio e dice di più su cosa pensa del patriarcato: “Non è un agente esterno, non è qualcun altro, una forza esterna. È letteralmente l'impianto della nostra società. Noi ci stiamo dentro – continua Blasi – nel patriarcato e in questa società tutti gli uomini sono educati ad affermare se stessi attraverso la dominanza, la dominanza sulle cose, sulle persone, sulle partner”.

 

 

In sottofondo si sente Pillon che sussurra qualcosa e quando la camera rientra sullo studio, si vede l’avvocato che scuote la testa. “Ora è chiaro che non tutti gli uomini uccidono le loro partner – sostiene Blasi – però è anche vero che nell'educazione dei maschi esiste, è proprio insita, l'idea che un uomo vero debba essere un uomo dominante, di successo, che controlla le sue circostanze e anche le donne che fanno parte della sua vita”. Il conduttore Giuseppe Brindisi coinvolge allora Pillon: “Ha ragione Blasi? E anche la sorella di Giulia (Cecchettin), Elena, quando dice ‘Filippo è praticamente il figlio sano del patriarcato?’”.

 

 

La risposta dell’avvocato è presto servita: “E’ vero esattamente il contrario – dice l’ex senatore della Repubblica – è l'unico che è in grado di fermare la pulsione di onnipotenza del figlio è la figura paterna”. L’ex della Lega motiva la sua risposta: “E’ il padre che ha il compito di dare dei limiti al figlio. Noi siamo figli di una cultura – sostiene e chiude il suo intervento Pillon - in cui il padre è stato cancellato. Dal ‘68 a oggi il padre è stato ridicolizzato, accusato di qualunque nefandezza, cancellato”.

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