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Cecchettin, lo psichiatra Mendolicchio: "Patriarcato? Vediamo il dito e non la luna"

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La storia di Giulia Cecchettin, la 22enne scomparsa insieme all'ex fidanzato Filippo Turetta e uccisa a coltellate dallo stesso, ha rimarcato l'urgenza della discussione sulla violenza, sui femminicidi e sull'educazione dei giovani. A Zona Bianca, il programma di politica e di attualità condotto da Giuseppe Brindisi, a fare chiarezza sul tema è stato lo psichiatra Leonardo Mendolicchio, secondo cui circoscrivere il problema alle polemiche sul patriarcato sarebbe un grave errore. "Dobbiamo stare molto attenti nel non liquidare queste faccende solo su un tema che riguarda il patriarcato o il maschilismo", ha detto a gran voce. 

 

 

"Rischiamo di vedere il dito e non la luna": con quest'espressione lo psicoanalista ha cercato di spiegare che spesso dare spazio a polemiche sterili fa perdere il focus e allontana, quindi, dal centro dell'urgenza. "Questi ragazzi ragionano in questo modo perché la famiglia non ha più un ideale da trasmettere", ha affermato, commentando la vicenda di Giulia e il gesto estremo di Filippo. "Questi ragazzi vivono in un vuoto pedagogico-educativo disarmante. Il tessuto sociale che dovrebbe crescerli, che è fatto di scuola in rete con la famiglia, con il terzo settore, con la cultura, con il mondo dell'arte, è evaporato", ha continuato Mendolicchio. Per lo psichiatra mancano degli insegnamenti in grado di offrire ai ragazzi gli strumenti per affrontare la vita: "Noi non siamo una società organizzata e, in questa disorganizzazione etica, logica e morale, questi ragazzi assorbono un ideale che non c'è". 

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