Ufficiale e scrittore
Vannacci torna in campo come capo di Stato maggiore: "Incarico prestigioso"
Il generale Roberto Vannacci è tornato e per lui adesso c'è un nuovo incarico. È stato nominato capo di Stato maggiore del comando delle forze operative terrestri. Vannacci era salito agli onori della cronaca quest'estate dopo la pubblicazione del suo libro «Il mondo al contrario» che aveva scatenato polemiche per le posizioni espresse su alcuni temi come omosessualità e immigrazione. Una promozione che ha scatenato subito mille polemiche. In realtà per legge un ufficiale generale non può non avere un incarico e Vannacci è rimasto senza incarico per oltre tre mesi. Sarà comandante solo dei capi ufficio e non avrà alcuna relazione di comando sulle forze operative terrestri dell'Esercito. Quindi è un incarico formale ma poco operativo. Anche se lo stesso Vannacci ha dichiarato: «Un incarico di prestigio in linea con la mia esperienza».Secondo fonti della Difesa la nomina del generale Vannacci a Capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri non è una promozione ma si tratta di un ritorno alla normalità, dopo che in agosto era stato sollevato dal comando dell'Istituto geografico militare.
La nomina è stata accolta favorevolmente dal vicepremier Matteo Salvini che ha fatto i «complimenti e buon lavoro al generale Vannacci, leale e coraggioso servitore dell'Italia e degli italiani». Di tutt'altro tenore la reazione del segretario nazionale del Sinistra italiana: «Mentre Salvini ospita la feccia d'Europa in una città meravigliosa, piena di storia e di impegno civile come Firenze, Crosetto e il suo ministero non trovano di meglio da fare che far avanzare la carriera di Vannacci. L'Italia merita di meglio» ha scritto su Twitter. «Crosetto chiarisca come è stato possibile promuovere al vertice dell'Esercito un generale che fa politica ed esalta discriminazione e odio come valori.Vannacci, come Capo di Stato Maggiore, è un pericolo per la Costituzione e per quei cittadini italiani che continua ad attaccare» ha dichiarato Alessandro Zan, deputato Pd e responsabile Diritti del Pd. Mentre per il segretario di +Europa Riccardo Magi: «La nomina del generale Vannacci a capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri è indegna. Probabilmente è stato premiato per le sue fatiche letterarie ma è la conferma che con questo governo la xenofobia, l'omofobia e le farneticazioni complottiste sono meriti e non demeriti. Invece di destituire un militare che con le sue parole tradisce i valori della costituzione su cui ha giurato, viene confermato ai massimi vertici dell'Esercito».
Per Magi: «Il ministro Crosetto, che si era inizialmente indignato per le frasi contenute nel libro di Vannacci, smentisce se stesso e dimostra ancora una volta di essere il volto buono delle politiche più feroci del governo Meloni: valorizzare all'interno delle nostre Forze Armate la peggiore Italia è semplicemente vergognoso». Alle polemiche ha risposto il ministro della Difesa Guido Crosetto parlando di «pretestuose polemiche». «Le garanzie costituzionali a tutela delle persone valgono anche per i militari e nessuno può emettere giudizi sommari, sostituendosi alle norme e alle procedure previste a tutela di uno Stato di Diritto che, in una democrazia, riguarda tutti. In questi mesi si è svolta l'inchiesta sommaria i cui esiti sono ancora in via di valutazione. In attesa di quest'ultima, evitando di attribuirgli incarichi di comando o con visibilità e/o proiezione esterna, è stato affidato al gen. Il Generale Vannacci dipenderà e sarà dunque agli ordini del Generale Ristuccia. Suggerirei, pertanto, di evitare polemiche strumentali basate su scarse o superficiali informazioni e di attendere con serenità che, come sempre, la legge faccia il suo corso».