È sempre Cartabianca
È sempre Cartabianca, il prof. Orsini inviperito con Netanyahu: “Impazzito e pericoloso”
“Qual è il progetto di Benjamin Netanyahu dietro il conflitto a Gaza? Ricomincerà peggio di prima?”. Una doppia domanda per introdurre il discorso della guerra in Medio Oriente. A passare la palla ad Alessandro Orsini, professore di Sociologia del terrorismo internazionale, è Bianca Berlinguer, conduttrice su Rete4 di È sempre Cartabianca: “Io temo di sì, Netanyahu ha detto che Gaza non sarà soltanto smilitarizzata, ma anche deradicalizzata. Queste parole ci consentono di capire cosa accadrà nei prossimi mesi. Smilitarizzare ha un significato chiaro per tutti, quindi Gaza sarà bombardata a rotta di collo. Deradicalizzare Gaza è un progetto spaventoso - evidenzia Orsini -, è fondamentalmente totalitario. Consiste nel sostituire un sistema di valori con un altro. Lui vuole deradicalizzare i palestinesi, è un progetto totalitario, i sentimenti palestinesi in questo momento sono legittimi sentimenti di odio nei confronti di Israele, quindi Netanyahu ambisce ad aprire la testa dei palestinesi e sostituire l’odio verso Israele con un sentimento d’amore verso Israele e gli Stati Uniti”.
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Il professor Orsini va avanti nella sua analisi: “È chiaro che Netanyahu è un uomo completamente impazzito, un estremista pericoloso, completamente fuori controllo, dovrebbe essere rovesciato con un colpo di mano. Netanyahu ha spostato l’80% dei palestinesi del Nord di Gaza al Centro e al Sud di Gaza, parte che viene bombardata da Israele, fino alla pausa. Israele vuole fare pressioni sull’Egitto. Non c’è una contraddizione nello spostarli e bombardare, vuole - spiega rivolgendosi a Berlinguer - fare pressioni sull’Egitto e vuole che Al Sisi si pieghi alla volontà di Israele, consentendo ai palestinesi di scappare. La regola in Palestina è che quando i palestinesi vengono scacciati poi non tornano più in patria”.
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Poi l’affondo finale sul premier israeliano: “Il progetto di Netanyahu vuole provocare la fuga di un milione di palestinesi affinché non tornino più indietro. Quelli scacciati nel 1948 non sono mai tornati, così come quelli scacciati nel 1967. Vuole liberarsi definitivamente dei palestinesi. Lui non sta bombardando Gaza per proteggere Israele, non esiste Paese al mondo che possa attaccare Israele, la sua vita non è in pericolo, attaccare Israele vuol dire attaccare gli Usa”. “Il progetto di Netanyahu è fiaccare il movimento palestinese affinché questo non si ribelli più. Usa e Ue aspettano solo questo”, la chiosa di Orsini.