Piazzapulita, Crepet sbotta: "Mandatevi un selfie", scintille con la femminista Fonte
Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha sconvolto l'Italia e aperto un dibattito, talvolta aspro, sulla società italiana e sul modo per contrastare un fenomeno allarmante. Nello studio di Piazzapulita, giovedì 23 novembre, lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet risponde a una domanda del conduttore Corrado Formigli sulla radicalità della critica al maschio in quanto tale che si vede in alcune manifestazioni. "Se mi dà fastidio? Perché dovrebbe?", ribatte l'ospite che spiega come in passato abbia abbracciato idee e posizioni radicali e dunque non ha problemi a confrontarsi con esse.
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Ma le critiche che Crepet fa a certe proteste da parte dei giovani vertono su altri aspetti. In studio c'è anche l'attivista femminista Valeria Fonte, alla quale lo psichiatra si rivolge: "Io ho fatto parte di un gruppo di persone che hanno cercato di chiudere manicomi, che era un'idea molto radicale, figuratevi se posso pensare che professa idee radicali possa aver sbagliato. Però poi c'è il che cosa fare". Insomma, "la fiaccolata finisce, il progetto no. Questi social media che voi giovani usate... Come si fa a parlare in un liceo se tutti stanno sul telefonino? Come diavolo fate a parlare?", sbotta Crepet. Fonte scuote la testa, e lo psichiatra si accalora: "Neanche questo va bene? Mandatevi un selfie, mandatevi un Instagram che farete carriera".
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L'attivista ribatte che la critica ai social "è la scusa dietro cui si nascondono le vecchie generazioni, cioè che i giovani di oggi non ascoltano, che sono attaccati ai cellulari, che non hanno capacità critica e non hanno uno spirito politico. Ma questo immensamente falso e lo abbiamo visto nelle piazze di questi giorni". Poi attacca la generazione di Crepet: "Questo è un Paese che nelle posizioni apicali ha sempre uomini bianchi e vecchie e questo ci dimostra che non c'è la voce dei giovani", afferma Fonte .