Giulia Cecchettin, Vannacci sui femminicidi: “Il patriarcato non esiste. Sono uomini deboli a uccidere”
A pochi giorni dall’omicidio di Giulia Cecchettin, il generale Roberto Vannacci ha commentato le polemiche sul patriarcato. Queste le sue parole raccolte da Tagadà e diffuse nel corso della puntata del 23 novembre del talk show di La7 condotto da Tiziana Panella: "C’è stato questo omicidio efferatissimo pochi giorni fa. Non riesco a capirlo però, perché il patriarcato fondamentalmente in Italia non esiste più. Non conosco nessuna famiglia che possa essere assimilata ad una famiglia patriarcale, né tra le mie conoscenze, né tra i miei amici, né tra la mia famiglia. Dov'è il ‘padre padrone’ in Italia? Ditemi un posto in Italia dove esiste ancora la cultura del padre padrone”.
Spunta l'audio di Giulia, Crepet: i dubbi sulla voce e sulla parola "sparire"
“Se per patriarcato – prosegue sui femminicidi il generale Vannacci a margine della presentazione del suo libro - si intende quella cultura dell’uomo che deve essere forte, che deve avere le spalle larghe, deve essere il sostegno della famiglia, ma questa non è una cosa negativa prescindere. Quello che è negativo è l’uomo debole, è quello che provoca il femminicidio, non è l’uomo forte ad uccidere la donna, è l’uomo debole, è l’uomo che non sa più vivere senza di lei. Quando questa dipendenza viene a mancare, con la donna che se ne vuole andare o lo lascia oppure l’amore finisce, lui non ha altra soluzione, perché non è più in grado di vivere da solo, che uccidere la donna”.