Giulia Cecchettin, Galimberti inchioda Turetta: "Raptus? Fantapsicologia"
"Il raptus non esiste. È un prodotto di fantapsicologia. Non si tratta neanche di una mancanza di autocontrollo. Dipende dal fatto che questo ragazzo non è passato dal livello pulsionale a quello emozionale nella sua crescita": Umberto Galimberti è stato categorico. Il gesto folle di Filippo Turetta non può essere incasellato nella sezione del raptus. Ospite a L'Aria che tira, il programma di politica e di attualità condotto da David Parenzo, lo psicoanalista ha spiegato: "Cosa vuol dire livello emozionale? Avere una risonanza emotiva dei propri comportamenti. Kant diceva: 'Il bene e il male potremmo anche non definirli perché ciascuno li sente naturalmente da sè'. Non è più vero che i ragazzi sentono naturalmente la differenza tra il bene e il male".
Per Turetta si spalancano le porte delle carceri italiane: sì all'estradizione
Per il saggista il problema in molti giovani sta proprio nel non aver sviluppato la capacità di distinguere il bene dal male: "Anche quando i ragazzi che fanno stupri dicono ai giudici 'Ma cosa abbiamo fatto?' non si stanno giustificando, sono sinceri. Non sentono la differenza. Se questa cosa poi si iscrive nei confronti dell'aggressività, abbiamo questi risultati. È una mancata evoluzione dal livello pulsionale a quello emozionale".
Niente ergastolo e sconti di pena: lo scenario inquietante su Filippo Turetta
Parenzo ha allora chiesto a Galimberti di esprimersi sull'imprevedibilità di Filippo Turetta, il presunto assassino di Giulia Cecchettin, la ragazza scomparsa e poi trovata senza vita in un canalone. Il ragazzo, stando a quanto racconta chi meglio lo conosce, sembrava condurre una vita all'insegna della normalità e i suoi comportamenti non destavano sospetti. "Il buon comportamento della sua crescita chi lo giudica? Il fatto che sia stato educato da genitori o che prenda buoni voti all'università? I soggetti che non hanno raggiunto il livello emotivo sono ovviamente pericolosi, imprevedibili nei comportamenti. Nei ragazzi di oggi non c'è una grande differenza", ha affermato lo psicoanalista.