Corrado Augias tiene un piede Rai. Gasparri a valanga: "Insulta e detta legge"
Uscito con gran clamore per approdare a La7, dove c'è un programma già pronto ai mastri di partenza, Corrado Augias tiene un piedi in Rai: il giornalista 84enne condurrà la terza edizione del programma "Gioia della musica", nonostante il suo passaggio alla rete di Urbano Cairo. Secondo quanto si apprende, Augias è stato ricevuto dall’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, che gli ha chiesto di condurre comunque il programma. Augias ha accettato di preparare le 20 puntate della trasmissione, che vede impegnati anche gli autori e l’Orchestra nazionale sinfonica della Rai. La possibilità di tornare in Rai solo per Gioia della musica era esplicitamente prevista in una clausola del contratto di esclusiva di Augias con La7, dove dal 4 dicembre condurrà La torre di Babele.
Augias a valanga sul governo: "Perché vado a La7". Ma spunta il retroscena Rai
In questi giorni Augias ha lanciato strali contro la maggioranza ma anche contro i vertici Rai, azienda in cui ha lavorato per 63 anni e in cui a quanto pare continuerà a lavorare. "Vado, ad un’altra tv per mia volontà senza che nessuno mi abbia contestato nulla, insulto tutto il centrodestra con interviste boriose e diffamatorie, e torno, per fare oltre a programmi in altre tv anche alcune decine di trasmissioni in Rai. Questa la filosofia di Corrado Augias", dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, componente della Commissione di Vigilanza Rai. Augias è il "dinastico padrone della tv pubblica, come ben sappiamo. E già protagonista di controverse vicende relative all’Est europeo ai tempi del comunismo, di alcune discusse attività editoriali e di contestate performance relative al premio Grinzane. Augias detta legge e la Rai paga e plaude" attacca Gasparri.