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Giustizia ed "eroso" principio del "chi sbaglia, paga". Feltri: "Mondo al contrario"

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Un lettore de Il Giornale ha scritto a Vittorio Feltri per segnalare il tanto antico quanto sempre attuale problema del rispetto delle leggi. Le regole non dovrebbero dipendere dalla libera interpretazione del singolo: questo il succo dell'intervento. "Sembra un mondo al contrario, lo so bene. Certe situazioni sono grottesche e aberranti. Insomma, ci si aspetterebbe che in uno Stato civile i soggetti pericolosi stiano dietro le sbarre e che gli operatori della sicurezza non siano sottoposti a processi disciplinari, o addirittura penali, se, loro malgrado, sono obbligati a ricorrere alla forza per evitare il peggio. Invece, in questa società alla rovescia, succede il contrario", ha scritto il direttore editoriale del quotidiano. 

 

 

"La questione di diritto che tu sollevi ha una sola risposta: ebbene sì, i giudici devono e possono interpretare la legge ed è la stessa legge ad autorizzarli a farlo e chiedere loro di farlo, in quanto il dispositivo va applicato al Dove vuole andare l’Europa, o meglio gli europei?", ha continuato il giornalista, che poi ha fatto il punto della situazione: "Quindi dovremmo davvero smetterla di considerare l'interpretazione fatta dal giudice come un abuso e di considerare i giudici quali nemici del popolo. Certo è che gradiremmo un minore permissivismo, una maggiore severità, non dico già intransigenza, poiché l'applicazione della giustizia non deve essere compiuta e non deve realizzarsi senz'anima. Insomma, siamo stufi di sapere che certa gente entra ed esce dagli istituti penitenziari come se fossero alberghi ad ore", ha scritto. 

 

 

Il lettore aveva raccontato la vicenda di una donna che, nel milanese, dopo aver avuto un'accesa discussione con il vicino di casa, gli ha infilato un cacciavite nell'occhio. Stessa sorte hanno avuto i poliziotti. Dalle indagini è poi risultato che la donna aveva precedenti per lesioni e sequestro di persona. "Forse se la signora di cui lei scrive avesse incontrato una risposta più dura da parte della giustizia, avrebbe esitato, o avrebbe del tutto evitato di porre in essere una condotta di questo tipo ai danni di un cittadino senza colpe. Ecco, penso che il principio del chi sbaglia paga, che non contiene alcun carattere vendicativo, sia ormai eroso", ha commentato Feltri. 

 

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