L'Aria che Tira, da Cazzullo stoccata sullo sciopero: “Strumento per i rapporti di potere”
Non scorre buon sangue tra Maurizio Landini e Matteo Salvini. Gli ultimi giorni della politica sono stati largamente caratterizzati dalla polemica intercorsa tra i sindacati e il governo guidato da Giorgia Meloni. Cgil e Uil non hanno ceduto, confermando lo sciopero generale per la giornata di venerdì 17 novembre che varrà in tutte le città, interessando per di più trasporti pubblici, scuole pubbliche e ospedali. Secondo il parere di Aldo Cazzullo, interpellato sulla questione nello studio La7 di In Onda, si tratta però “di uno strumento un po’ antico”.
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L’ospite del conduttore David Parenzo dapprima concorda con le parole del segretario della Cgil Landini, in merito alla “legalità dello sciopero, che è un diritto soggettivo e previsto dalla Costituzione”. Ma ciò che critica il noto editorialista del Corriere della Sera è la mancata sensibilità sul metodo: “Questi scioperi rituali del venerdì che rendono la vita difficile ai lavoratori, che bloccano le città e in questo caso minacciano di bloccare l’Italia sono uno strumento un po’ antico”. Cazzullo opera un paragone che evidenzia l’utilizzo fallace dello sciopero: “Mi vengono in mente i blocchi stradali di chi si batte contro il cambio climatico. È una battaglia giustissima, ma se tu rendi più difficile la vita ai lavoratori difficilmente ti fai capire”.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Salvini, con una lettera di precettazione è intervenuto per dimezzare le ore di sciopero, che da 8 passeranno a 4: dalle 9 alle 13. Avvertendo che. in caso di inottemperanza alle disposizioni, sono previste sanzioni amministrative. Da qui il braccio di ferro con il numero uno della Cgil Landini, che ha parlato di “atto politico gravissimo”. A opinione di Cazzullo, tuttavia, questo sciopero “è stato pensato più per i rapporti di forza dentro il palazzo, dentro il potere, che non per dialogare con la società. E, da questo punto di vista – chiosa l’ospite de L'Aria che Tira – la domanda di Landini è legittima, e cioè, cosa ne pensa Meloni?”. Per ora il Premier non si è ancora pronunciato, chissà se lo farà nelle prossime ore.