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Leone di Ladispoli, così Feltri condanna la crudeltà degli esseri umani

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Vittorio Feltri contro la crudeltà degli esseri umani. Il direttore editoriale de "Il Giornale" si scaglia contro l'imbecillità degli uomini che continuano a tenere in gabbia gli animali a fini di lucro. La considerazione arriva all'indomani del caso del leone Kimba fuggito da un circo nella zona di Ladispoli. "Teniamo questi esseri meravigliosi in gabbia allo scopo di attirare spettatori - ha scritto Feltri su Il Giornale - Ovvero li usiamo come fonte di attrazione e di lucro. Questo non è etico. È qualcosa di anacronistico, che risulta totalmente scollato dai valori e dai principi che sono propri della nostra civiltà occidentale, la quale, soprattutto negli ultimi lustri, ha compiuto importanti passi in avanti sulla strada del riconoscimento dei diritti degli animali. Oggi è consapevolezza universale che siano esseri senzienti, proprio come noi, capaci di provare emozioni che pure noi proviamo. Perché seguitiamo a reputarci a loro superiori tanto da vantare una sorta di diritto a catturarli e imprigionarli per poi adoperarli come strumenti per arricchirci? In questa azione ci riveliamo semmai a loro inferiori".

 

 

 

"Osservate gli occhi di Kimba, disperato, confuso, perso, impaurito. Noi abbiamo paura di lui mentre lui ha paura di noi e ne ha buone ragioni - prosegue Feltri - Non escludo che quel lucchetto lo abbia rotto lui stesso per fuggire, in un impeto di disperazione e di rabbia, per poi rendersi conto miseramente che non ha dove andare. Ed eccoli lì quegli uomini, pronti a braccarlo. Lo abbiamo catturato ancora e rinchiuso ancora. E Kimba non può che rassegnarsi. E lo ha già fatto ormai. Si legge nel suo sguardo, mentre osserva i bambini urlanti che lo osservano e ridono con i genitori che ridono non si sa di cosa. Mio Dio, quanto siamo imbecilli e crudeli! Per quanto fugga, Kimba si ritroverà ancora lì, al di là di quelle sbarre di metallo. Al di qua delle quali c’è una esistenza libera che gli è stata preclusa da esseri umani liberi.
E stasera si lavora ancora. Si esce soltanto per quello. Perché stasera è un altro show".

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