Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Dimartedì, Corrado Augias via dalla Rai: "Il mio stipendio? Frase volgare..."

Gabriele Imperiale
  • a
  • a
  • a

Corrado Augias dopo 63 anni alla Rai approda a La 7 e, pochi giorni prima del suo debutto ufficiale, è ospite di Giovanni Floris e del suo Di Martedì. Dopo aver parlato – e non bene – dell’esecutivo, ha risposto all’immancabile domanda del conduttore sul suo addio, polemico, alla Rai. “Mi ha dato un vero dolore vedere smantellare Rai 3 – dice il giornalista – io ho partecipato alla nascita di Rai 3 nel lontano 1987 quando direttore era Angelo Guglielmi con cui abbiamo fatto dei programmi belli, coraggiosi. Abbiamo innovato”. Augias è malinconico ma la polemica è pronta e dietro l’angolo. “L'unica cosa nella quale questo governo ha dimostrato perfetta efficienza è stata nello smantellare Rai 3” sgancia la bomba Augias. 

 

Floris allora lo incalza: “Due domande: perché l'hanno fatto e cosa c'è di male?”. Augias rimane pietrificato: “Come? – domanda – sta scherzando? Mi alzo e me ne vado” scherza il nuovo volto di La 7 alla domanda del conduttore che sottolinea la possibilità di ogni nuovo governo di scegliere come gestire i canali del servizio pubblico. Tant’è che Floris ricorda: “Cosa c'è di male? Loro hanno un'altra visione della televisione. Loro non ce l'hanno con la sinistra, anche con la sinistra televisiva. Perché deve andare in onda?”. Augias alza i toni e attacca: “Era nei programmi. L'hanno detto in campagna elettorale. ‘Vogliamo smantellare la televisione comunista’. Così come ‘vogliamo smantellare l'egemonia culturale della sinistra’. L'operazione Rai 3 è riuscita. Ma gli ascolti che Rai 3 fa oggi sono imparagonabili con quelli che faceva due anni fa”. 

 

Il padrone di casa ritorna sull’addio di Augias: “Il direttore generale Rossi ha detto siamo sopravvissuti all'addio di Baudo, sopravviveremo anche all'addio di Augias”. Che il rapporto con il direttore generale voluto dal governo Meloni sia tutt’altro che finito bene e ben distante da quelli con i precedenti manager eletti da altri esecutivi più “amici”, lo testimonia la risposta piccata di Augias “Ha detto anche un'altra cosa terribile: non possiamo occuparci dello stipendio di Augias, abbiamo 12.000 dipendenti. È una frase volgare, insultante. Io non ho mai parlato di soldi in questa malinconica vicenda” dice.

Dai blog