Dopo l'intervista
Nunzia De Girolamo spegne le polemiche dei detrattori: "Avete sbagliato bersaglio"
Nunzia De Girolamo ha intervistato la ragazza vittima della violenza di sette giovani al Foro Italico di Palermo lo scorso 7 luglio. Per la prima volta in un faccia a faccia, la giovane ad Avanti Popolo ha raccontato il terribile episodio che l'ha vista coinvolta, parlando in diretta nello studio del programma di attualità che va in onda su Rai 3. A distanza di giorni, non si placano le polemiche. Intellettuali, giornalisti, rappresentanti di associazioni e attivisti hanno sottoscritto una lettera aperta indirizzata alla presidente Rai Marinella Soldi e ai vertici della televisione di Stato, con in conoscenza il presidente Agcom, Giacomo Lasorella, e quello dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bortoli, per contestare quello che è successo nella puntata dello scorso 31 ottobre. Nel mirino dei firmatari le modalità con le quali è stata condotta l'intervista. Ora, è arrivata la replica della conduttrice che, con un post pubblicato sul suo profilo Instagram ufficiale, ha fatto chiarezza e ha stroncato la versione dei suoi detrattori. "Avete sbagliato bersaglio: siamo tutte dalla stessa parte": questo il titolo del testo.
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"Ho incontrato Asia qualche giorno prima della nostra intervista. Ore ed ore a cuore aperto, tra emozioni e dolore, sorrisi e paure. È così che mi ha raccontato la sua difficile vita. Gli abusi, le mancanze, le sfortune, le violenze, la fragilità, ma anche la forza di non arrendersi. Molte cose sono rimaste in quella stanza. Ed anche se lei me lo avesse chiesto, non le avrei mai rese pubbliche. Quando io ed Asia abbiamo definito i limiti della nostra chiacchierata, abbiamo condiviso tutto ciò che avremmo detto. Tutto. Anche i messaggi che, privatamente, aveva ricevuto sui suoi canali social e che abbiamo deciso di leggere", ha raccontato De Girolamo. Poi ha continuato: "Era il suo modo coraggioso per sfidare il dolore ed il pregiudizio. Per dire basta. Dopo la nostra intervista Asia ha ricevuto tanta solidarietà. Proposte di lavoro, ospitalità ed i suoi social hanno cambiato direzione. Sono felice per lei. Felice di aver fatto il mio dovere di donna e di essere umano. E di avere ancora contatti con lei per tentare di aiutarla".
La conduttrice di Avanti Popolo ha ricordato che non è la vittima dello stupro a doversi nascondere: "Sono stupita da questo Maschilismo latente, che induce alcune donne a dire ad una vittima di non parlare, di non metterci la faccia e addirittura di nascondersi. Come se Asia si dovesse vergognare. Lei, che è la vittima! Come si può giudicare la volontà di liberarsi, anche pubblicamente, di un peso enorme? Quando Asia ha fatto le sue dirette sui social minacciando di farsi del male, nessuno si è preoccupato o si è adoperato per costruire gruppi di intellettuali a difesa e sostegno di questa ragazza?", ha chiesto. E ancora: "Siamo al solito pregiudizio di donne che odiano le donne? Che parlano dal comodo salotto di casa, senza sapere assolutamente nulla di Asia e senza aver messo piede mai nemmeno nella sua Palermo? Ed è questo il modo di difendere le donne, facendo dilagare altra cultura di odio e violenza?". Quindi la conclusione: "Mi dispiace constatare che state spostando il bersaglio dimenticando che il vero nemico da abbattere è lo stupratore, la cultura ancora maschilista di questo paese. Contro questo, le donne, noi donne, dovremmo essere unite sempre...".