Fuori dal coro, Feltri affossa l'ultima della sinistra. "Siamo all'imbecillità"
Nel suo ultimo libro, "Fascisti della parola", Vittorio Feltri passa al setaccio il fenomeno del politicamente corretto che sta inquinando ogni forma di comunicazione. Il direttore editoriale del Giornale ne ha parlato nella puntata di mercoledì 8 novembre di Fuori dal coro, il programma condotto da Mario Giordano su Rete 4. Tra le parole e le espressioni vietate dalle nuove convenzioni lessicali ci sono per esempio concetti di buon senso, ormai impossibili da citare senza essere tacciati di chissà quale crimine: l'impossibilità di una integrazione piena con l'islam, l'accoglienza dei migranti che va limitata, e via dicendo. "È rischioso dire queste cose, ti trovi contro il conformismo di sinistra - spiega Feltri - Ormai sono parole fasciste, nel senso che sono considerate impronunciabili".
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Si parla di migranti e integrazione. "È chiaro che i musulmani sono diversi" dalla nostra cultura, "più ne arrivano e più questi influiscono sulla nostra società. Prendiamo il caso di Saman", la ragazza di origine pachistana uccisa dalla famiglia nella provincia di Reggio Emilia, "con gente così non si può andare d'accordo". Insomma, c'è una parte di islam che non si vuole integrare? "Una parte cospicua", afferma il direttore.
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Altra espressione proibita è "sostituzione etnica". Feltri sottolinea come il concetto sia in qualche modo quantitativo e dargli una lettura politica è quantomeno improprio: "Avviene quando il numero di quelli che arrivano da fuori si avvicina a quello della popolazione residente". Insomma, non ha senso gridare al fascismo. Si parla poi dell'accordo del governo di Giorgia Meloni per portare i migranti in Albania. La sinistra ha tuonato: "Furbata, pasticcio, deportazione". "Commentare i fatti prima che avvengano è un esercizio gratuito, perché ancora non si è capito come funzionerà - afferma Feltri - ma si tratta di mandare dei migranti in Albania nella speranza che nel giro di qualche tempo trovino una sistemazione, non vedo lo scandalo. Non mi sembra tuttavia una soluzione definitiva", visto il gran numero dei migranti che arrivano in Italia. La furia lessicale del politicamente corretto travolge tutti gli ambiti, a partire da quello della famiglia: "La cosa più divertente è genitore 1 e genitore 2" al posto di mamma e papà, spiega il direttore, "che poi non hanno stabilito l'ordine: chi deve essere l'1 e chi il 2. Siamo nell'imbecillità".