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Tagadà, Fabbri e i dubbi sulla guerra di Israele: qual è l'obiettivo

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La guerra in Medio Oriente tra Israele e Hamas sta proseguendo con grande ferocia. Se n'è parlato durante la puntata di Tagadà in onda il 7 novembre su La7. Ospite in collegamento era Dario Fabbri, direttore di Domino, che ha sottolineato i dubbi sulle reali prospettive della guerra condotta dall'esercito di Tel Aviv in Medio Oriente.    

 

 

 

 

 

"Una guerra come questa ha per Israele la principale incognita nell'allargamento -  ha detto Dario Fabbri durante il collegamento con Tagadà - Più dura più c'è il rischio teorico e pratico che, ad esempio, l'Iran o i suoi agenti si lancino dentro la contesa. Al momento non ne hanno granché voglia ma sappiamo che le cose possono cambiare molto rapidamente. Per quanto riguarda cingere d'assedio la città di Gaza, questo sta avvenendo. A me pare non chiarissimo quale sia l'obiettivo finale. Netanyahu ha detto noi ci occuperemo della sicurezza nella Striscia di Gaza anche dopo la guerra. Che vuol dire che Israele vuole istituire un cuscinetto nel sud di Israele. Tel Aviv già controlla a est la Cisgiordania, a nord ci sono gli italiani che fanno da cuscinetto con Libano e Hezbollah. Ma a sud non ce l'ha. Ed è per questo che gli americani hanno pensato di creare anche a nord della Striscia di Gaza una missione tipo Unifil. Che Netanyahu sembra aver bocciato. Insomma l'obiettivo tattico e strategico pare piuttosto opaco. L'importante è che sia chiaro almeno al governo israeliano.   

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