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Re Carlo III, il tic e l'annuncio che non voleva fare: primo discorso "a denti stretti"

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Corona sul capo e mantello bordato d’ermellino sulle spalle, re Carlo III ha pronunciato martedì 7 novembre il suo primo King’s speech in parlamento, seduto accanto alla regina Camilla. Ma il discorso, che elenca le priorità del governo e viene preparato dal primo ministro, potrebbe non essere stato completamente gradito al sovrano britannico. Acceso ambientalista, il re ha dovuto infatti annunciare l’intenzione di approvare nuove licenze per lo sfruttamento di giacimenti di gas e petrolio. Chi lo conosce bene, nota la Bbc, ritene che il re l’abbia detto a "denti stretti". Ma Carlo si è anche impegnato a ricoprire al meglio il nuovo ruolo di re, e sa bene di non poter più perorare con calore la causa ambientalista come faceva da principe. Il discorso, che il sovrano deve leggere in tono neutro per mantenersi al di sopra delle parti, conteneva comunque un impegno "all’azione contro i cambiamenti climatici e la tutela della biodiversità", malgrado il governo del conservatore Rishi Sunak abbia annacquato alcune misure per l’ambiente in settembre. Un discorso in cui, nota il Corriere della Sera, Carlo ha mostrato un tic delle spalle in alcuni passaggi mentre in altri ha tradito una voce velata da un sospiro. 

 

Carlo aveva già pronunciato una volta il discorso, in occasione dell’ultima cerimonia di apertura del parlamento nel maggio 2022. Allora sostituiva però la madre Elisabetta III nel Queen Speech, in un altro segnale del deterioramento della salute della regina, morta poi l’8 settembre. Oggi, per il nuovo State Opening of Parliament si è invece tornati per la prima volta dal 1950 ad King’s Speech. Accompagnato dalla regina Camilla, Carlo III è arrivato a Westminster a bordo della carrozza del Giubileo di Diamante. Come vuole la tradizione, è passato attraverso "l’entrata del sovrano", che è riservata al re. E mentre Carlo pronunciava il discorso in parlamento, il deputato governativo che svolge il ruolo di vice ciambellano, in questo caso Jo Churchill, è stato trattenuto "in ostaggio" a Buckingham palace, per assicurare il ritorno del re.

 

Salutati dalla fanfara, i sovrani sono poi tornati a palazzo in carrozza, mentre i deputati si preparavano all’apertura del dibattito sulle misure governative annunciate dal sovrano. E come in molti eventi reali, non sono anche mancate le proteste degli anti-monarchici, che hanno sventolato cartelli con la scritta "non il mio re" al passaggio della carrozza. Il discorso del re è "una pantomima che celebra i peggiori e meno democratici aspetti del nostro sistema politico", ha reso noto il gruppo "Republic campaign".
 

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