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Medio Oriente e giochi di mediazione. Cerasa indica la "grande partita di Putin"

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Il crollo dei rapporti tra la Federazione russa e gli Stati Uniti è avvenuto su iniziativa degli americani. Perché un giorno possa avere luogo un incontro tra i due presidenti il leader americano dovrà quindi cambiare la sua posizione in modo più costruttivo. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un'intervista televisiva citata da Ria Novosti. "Questo crollo dell’intera base delle relazioni russo-americane è avvenuto su iniziativa degli americani, quindi come minimo il capo degli Stati Uniti dovrà prima o poi cambiare posizione e assumere una posizione più costruttiva riguardo alle relazioni bilaterali". E mentre procede il conflitto in Ucraina, il mondo sta con il fiato sospeso per quanto avviene contemporaneamente a Gaza. La contrapposizione tra Israele e Hamas sta cambiando gli equilibri mondiali. E proprio la possibilità di uno stravolgimento dei giochi di forza e di potere è stata al centro del dibattito a Omnibus, il talk-show di La7. Sul tema è intervenuto Claudio Cerasa, il direttore de Il Foglio.

 

 

"Cosa può succedere? Può succedere che, da una parte, Putin può tentare di utilizzare la stanchezza dell'Occidente per cercare di arrivare a una soluzione diversa dal conflitto interminabile; dall'altra, e qui è il punto vero, utilizzare il conflitto in Medio Oriente per diventare lui incredibilmente il mediatore", ha affermato il giornalista che, quindi, ha rincarato la dose: "Questo è il grande sogno, questa è la grande partita di Putin. Putin un tempo aveva un rapporto ottimo con Israele, poi la guerra ha scombussolato ogni equilibrio". Cerasa ha ammesso che se la Russia usasse il conflitto in Medio Oriente per ottenere il ruolo di "mediatore di una pace", non rimarrebbe sorpreso. E c'è di più. Secondo il direttore de Il Foglio "se dovesse andare in porto questo sogno che ha, penso che potrebbe essere un 'game changer'", ha aggiunto. 

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