Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Omnibus, Ottaviani si infuria con Hamas. Poi sullo scherzo a Meloni…

Gabriele Imperiale
  • a
  • a
  • a

Lo scherzo dei due comici russi a Giorgia Meloni? “Una manifestazione di guerra non lineare”. Un confronto tra Israele e Hamas? “Mi rifiuto di mettere sullo stesso piano un paese che ha sbagliato con terroristi che portano le donne e i bambini al confine e li usano come scudi umani”. È una Marta Ottaviani a tutto campo quella intervenuta a Omnibus su La 7. Chiamata in causa dice la sua senza peli sulla lingua. Primo argomento: lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni. “Non c’è proprio nulla da scherzare – dice la scrittrice – è una manifestazione di guerra”. E lo è stata con tre obiettivi differenti: “Il primo ovviamente Giorgia Meloni e i messaggi che sono venuti fuori da quella telefonata hanno creato qualche imbarazzo”. In secondo luogo, Francesco Talò “diplomatico di lungo corso, ambasciatore di rango, persona dalla provata fede atlantista” e infine “un prestigio nazionale del Paese – dice Ottaviani – compromesso per quanto riguarda la capacità di difendersi da questi attacchi”.  Scherzo a cui però si è reagito, secondo la scrittrice, “in maniera molto sbagliata, caricando questo evento di un'importanza eccessiva”.

 

 

Poi è il turno della situazione in Medio Oriente. “Non dimentichiamoci che sull'aereo – il riferimento è al volo preso d’assalto da alcuni manifestanti di fede musulmana in Daghestan – c'erano sei bambini musulmani che si curano di tumore in Israele a spese di due enti israeliani” dice Ottaviani e sottolinea “non mi sembra esattamente un atteggiamento da Stato fascista questo”. L’attacco ad Hamas non si esaurisce solo a questa battuta: “Ci sono tutti questi morti civili perché c'è una densità di popolazione a Gaza che è una delle più alte del mondo” dice la giornalista. Dato che non arriva a caso: “è perché Hamas non lascia libertà di movimento sul territorio”. A quel punto, ricordando anche il rapporto tra i media e Hamas nella Striscia di Gaza, Ottaviani si infuria: “Io mi rifiuto di mettere sullo stesso piano un paese che ha sbagliato, e sbaglia tanto, con terroristi che portano le donne e i bambini in braccio al confine e li usano come scudi umani”. “Ma ci rendiamo conto di quello di cui stiamo parlando?” chiede a favore di telecamera.

 

 

Ottaviani che chiude il suo pensiero nonostante in studio il direttore de Il Manifesto esprima più di qualche dubbio. “Non si può raccontare una questione così complessa – dice la giornalista - vista solo da una parte”. Ottaviani che infine ribadisce il suo pensiero: “torno a ripetere che io sono serenamente contraria a quello che sta facendo Israele adesso e penso che la reazione di Netanyahu sia stata un errore” però “doveva anche render conto a 10 milioni di persone che hanno visto centinaia di terroristi entrare nel loro territorio come un coltello nel burro”.

 

Dai blog