veleni in famiglia

Ruud Gullit denunciato dai figli trentenni: non paga il mantenimento

Ruud Gullit denunciato dai figli. L'ex calciatore olandese, leggenda del Milan, da circa sei anni non provvederebbe al mantenimento di Quincy Georges Dil e Cheyenne Dil, nati dalla relazione con l'ex modella Cristina Pensa (tra l'altro ex compagna di Ayrton Senna). Fratello e sorella - che tuttavia hanno 32 e 29 anni - hanno presentato una querela alla Procura di Vibo Valentia denunciando: "Dal 2017 nostro padre non ha più saldato alcunché, accumulando un debito di oltre 500mila euro". Una vicenda intricata che inizia dalla separazione della coppia, dopo solo un anno di matrimonio. I due figli vennero affidati dal giudice alla madre, che ebbe diritto anche a un assegno di mantenimento complessivo di 8 milioni di lire mensili. Nel 2017 Gullit chiese e ottenne il divorzio in tribunale a Londra e la vicenda approdò in varie sedi, tra cui il tribunale di Milano che aggiornò la cifra a 7.200 euro mensili a titolo di contributo per il mantenimento dei loro due figli. Ma da allora, secondo quanto riporta il Messaggero, dopo aver saldato quell'arretrato, l'ex calciatore non avrebbe più provveduto al mantenimento dei due figli per un ammontare complessivo di almeno 500mila euro. 

“Nostro padre si rendeva presto inadempiente, accumulando nel tempo un debito rilevante - si legge nella querela -  Nel mese di ottobre 2017 nostra madre sottoscriveva nuovamente un accordo con nostro padre al fine di regolare il debito pregresso”. “Oltre a disinteressarsi completamente di noi sotto il profilo economico, ha interrotto ogni rapporto con noi da molti anni, arrivando addirittura a non rispondere neppure a dei messaggi di auguri per le festività”. Insomma, oltre al mantenimento interrotto anche una rottura dei rapporti. Su questa duplice spinta i due hanno sporto querela ipotizzando la violazione dell'articolo  570 del codice penale che punisce chi “si sottrae agli obblighi di assistenza inerenti alla responsabilità genitoriale, alla tutela legale o alla qualità di coniuge”.