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Omnibus, “vado in piazza e mi dò fuoco”. Chi difende Mieli sullo scherzo a Meloni

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“Oggi Repubblica racconta il ruolo della segretaria, della persona di maggior fiducia di Giorgia Meloni, Patrizia Scurti, perché la lettera è arrivata a lei”. È così che Alessandra Sardoni introduce l’argomento dello scherzo telefonico a Meloni nel corso della puntata del 3 novembre di Omnibus, il talk show mattutino di La7. Ospite in studio c’è Paolo Mieli, che si prodiga in una difesa della collaboratrice: “Ti prego… Colpa di Patrizia Scurti con tutto quell’apparato di Mantovano, i servizi segreti, le garanzie che ha dietro Mantovano, non dimentichiamoci che è una persona di collegamento con Violante, con il gruppo di civiltà delle macchine, di tutto quel meraviglioso mondo lì e poi Patrizia Scurti… Ma allora chiediamo anche alla collaboratrice domestica se sapeva qualcosa, cioè se si butta tutta la colpa su Patrizia Scurti io giuro che mi indigna e vado in piazza, mi avvolgo una bandiera e mi dò fuoco”.

 

 

“Possibile scalfitura d’immagine gli ultimi casi dello scherzo e la storia di Andrea Giambruno?”, l’altra domanda posta dalla padrona di casa all’editorialista ed ex direttore del Corriere della Sera: “Ma direi di no, anche se uno, due, sono tutti fuori onda, curioso. Cioè è in un momento da quando è tornata dalle vacanze in cui è assediata da fuori onda e qualcosa significa. Che sia sul piano nazionale, per carità tutti i comici che lo fanno di loro iniziativa, però i comici si sono impossessati di un mondo di fuori onda, che insomma che è teso a danneggiarla danneggiarla seriamente. Perché poi la danneggia seria, il danno nel privato non sottovalutatelo. Ognuno di noi quando viene colpito da un’atroce sofferenza, puoi essere il presidente degli Usa, ma sbarelli, dici delle cose che non dovresti dire. È un colpo non irrilevante. Sul caso Giambruno - evidenzia Mieli - noi ci divertiamo tra ciuffo e complimenti alla collega, per lei è un dolore fra i più atroci introdotto sul piano familiare in un momento in cui deve fronteggiare delle cose complicate”.

 

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