dichiarazioni poco prudenti
Israele, tuona l’ambasciatore: “Accostare Israele ad Hamas fomenta l’antisemitismo”
Le parole sono pietre e possono scatenare reazioni inimmaginabili. Come l’antisemitismo. L’allarme arriva dall’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar che mette sotto accusa le frasi di alcuni esponenti della sinistra che attaccano lo stato ebraico e difendono i terroristi di Hamas. «Ci sono preoccupazioni per le comunità ebraiche in Europa - ha spiegato in un’intervista a SkyTg24 -. Le dichiarazioni poco prudenti di alcuni politici, che adottano la terminologia di Hamas per descrivere le azioni di Israele a Gaza, porta a fenomeni come l’antisemitismo. Hamas sta facendo uno sforzo per mettere sullo stesso piano le proprie azioni con quelle di Israele, e un certo linguaggio porta all’antisemitismo». E quanto sia pericoloso questo atteggiamento lo dimostra anche uno studio Eurispes che risale al 2020 ma estremamente attuale: nel Rapporto Italia era emerso che il 15,6% degli italiani nega l’Olocausto, a fronte dell’84,4% non concorde. Invece, l’affermazione secondo cui l’Olocausto non avrebbe prodotto così tante vittime, come viene sostenuto, trova una percentuale di accordo solo lievemente superiore: 16,1%, mentre il disaccordo raggiunge l’83,8% degli italiani. Secondo il 23,9% degli italiani, inoltre, gli ebrei controllerebbero il potere economico e finanziario e, a detta di più di un quinto degli italiani intervistati (22,2%), controllerebbero i mezzi d’informazione.
Ieri, intanto, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha fatto ripulire le pietre d’inciampo che erano state vandalizzate. «Non accettiamo che si colpiscano simboli così importanti per la nostra città e il Paese - ha detto - Roma respinge ogni forma di antisemitismo, di intolleranza e di razzismo». Ma l’allarme per l’aumento di episodi contro esponenti e la comunità ebraica preoccupa tutta l’Europa. «Gli episodi di antisemitismo - ha detto all’Adnkronos un portavoce dell’esecutivo Ue - sono di nuovo in aumento, anche in Europa, e questo è inaccettabile». La Commissione, ricorda il portavoce, «è fermamente contraria a ogni forma di antisemitismo. L’antisemitismo è incompatibile con i valori fondamentali e i principi europei su cui si fonda l’Ue. È nostra responsabilità condivisa assicurarci che il nostro passato oscuro non ritorni: dobbiamo proteggere la vita ebraica in Europa. È una parte fondamentale della strategia dell’Ue sulla lotta all’antisemitismo e sulla promozione della vita ebraica (2021-2030), adottata nel 2021. Gli Stati membri si sono impegnati a proteggere meglio le comunità e le istituzioni ebraiche in una dichiarazione del Consiglio adottata nel 2018». Per dar seguito a quella dichiarazione, continua il portavoce, la Commissione «ha istituito un gruppo di lavoro con le autorità degli Stati membri e le comunità ebraiche. Per sostenere gli sforzi degli Stati membri, la Commissione fornisce anche finanziamenti comunitari per proteggere meglio gli spazi pubblici e i luoghi di culto. Dobbiamo, inoltre, continuare a essere molto vigili su tutti gli altri crimini ispirati dall’odio». Infine una proposta: «Esortiamo il Consiglio ad accettare la proposta della Commissione di aggiungere l’incitamento all’odio e i crimini generati dall’odio all’elenco dei delitti Ue».
In Italia è stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a intervenire sul tema dell’antisemitismo: «Non abbiamo solo rafforzato la vigilanza agli obiettivi ebraici all’indomani del 7 ottobre. Tragicamente la storia ci insegna che quando si risveglia la vecchia questione israelo-palestinese ci sono anche delle aggregazioni di altra natura, che sono convergenti nell’espressione dell’antisemitismo di ritorno che pure stiamo monitorando e controllando ed è anche quello che ci preoccupa. Quindi non solo attenzione al tema terrorismo e ai lupi solitari ma anche a queste forme di aggregazione». Poi il ministro ha annunciato che sono stati prorogati di altri 20 giorni i controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia.