retroscena

Stasera Italia, la storica Lucetta Scaraffia svela il vero obiettivo dei comici russi

Luca De Lellis

Per l’opposizione trattasi di una gaffe imperdonabile mentre da Palazzo Chigi si evidenzia come “l’inganno” teso a Giorgia Meloni non abbia comunque messo in imbarazzo il governo. Con il premier che, al contrario, si è destreggiata bene sostenendo una volta in più le posizioni della maggioranza sull’immigrazione clandestina nel contesto del diritto internazionale e della linea di sostegno all’Ucraina nel conflitto con la Russia. Stiamo parlando dell’ormai noto scherzo telefonico concepito da una coppia di comici russi, Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stolyarov (alias Vovan & Lexus), e indirizzato al leader di Fratelli d’Italia il 18 settembre scorso. Ma Lucetta Scaraffia, editorialista de La Stampa, durante la puntata di Stasera Italia su Rete 4 è apparsa di differente opinione rispetto alla tesi per la quale si è trattato di una mera burla: “Non penso fosse uno scherzo telefonico” – tuona l’ospite del conduttore Nicola Porro -, che poi prosegue: “Penso fosse piuttosto una trappola e penso anche che sia gravissimo che gli abbiano passato la cornetta”.

 

 

 

 

I due comici, che in passato avevano bersagliato anche altri leader internazionali - tra tutti il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez – hanno finto di essere il Presidente della Commissione dell'Unione Africana, intrattenendo una conversazione su dossier cruciali come la guerra in Ucraina e l’immigrazione clandestina. Il cavillo che non quadra alla storica, in merito alla nota diramata da Palazzo Chigi, riguarda proprio il ruolo diplomatico del personaggio fittizio interpretato dal duo: “La Commissione dell’Unione Africana non è composta dai presidenti dei Paesi africani ma dai ministri degli Esteri, quindi un livello sotto rispetto alla Presidente del Consiglio”. Di conseguenza, l’errore “dell’ufficio diplomatico è stato chiaro, perché avrebbe dovuto passare la telefonata al ministro degli Esteri italiano”, Antonio Tajani. A quel punto interviene il conduttore, Porro, che contestualizza quanto accaduto precisando che, in quei giorni, Meloni si trovasse a New York a occuparsi delle questioni africane a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu. La convinzione di Scaraffia, tuttavia, permane: è stata una “trappola”. Resta solo da capire chi fosse il direttore d’orchestra.