poi tra 50 anni...
L’Aria che Tira, Mieli si indigna con l’Occidente: “Ebrei morti? Già dimenticati”
Paolo Mieli tira dei sonori schiaffoni a tutto l’Occidente sulla gestione della questione del Medio Oriente. L’editorialista ed ex direttore del Corriere della Sera è ospite della puntata del 26 ottobre de L’Aria che Tira, il talk show di La7 che vede David Parenzo alla conduzione, e si infervora nel parlare della guerra tra Israele e Hamas: “Abbiamo già dimenticato gli ostaggi e il 7 ottobre, poi il 7 ottobre 2023 fra 50-60 anni sarà ricordato da un sindaco di Roma che porterà delle scolaresche a visitare il luogo dell’attentato. Perché gli ebrei morti fanno effetto al cuore dopo 50 anni. Mentre succede si dimenticano, è accaduto anche in Europa. Non crediate che alla fine degli anni ’30 e all’inizio degli anni ’40 non accadessero cose del genere, però la gente si distrae, vede altri drammi, c’è la guerre, chiede un cessate il fuoco, tutti hanno in tasca la ricetta per Gaza, tutti sono risolutori sul momento. E queste cose vengono rimosse. Poi passano 50 anni e poi si va lì con un cero, dei violini, con le scolareche, tutti piangono dicendo che non si ripeterà mai più. E invece si ripete”.
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Mieli è durissimo e va avanti a valanga: “Io fremo di indignazione per quello che è accaduto, per il dolore, per le conseguenze che ha su Gaza e sulla sua popolazione. Quei 6.500 morti sono tutti in carico ad Hamas, l’Europa, noi tutti, abbiamo dato miliardi a Gaza, che è autonoma, non c’è un solo israeliano. Antonio Guterres ha mentito, non si può correggere, legare questa cosa all’occupazione israeliana dei territori… È l’unico territorio non occupato da 18 anni. I razzi sono partiti da un territorio non occupato, occupato esclusivamente da arabi e palestinesi, che prendono miliardi dall’Europa e invece di investirli negli ospedali prendono quel carburante e lo investono in industria militare e per mandare razzi su Israele. 18 anni - ci tiene a sottolineare il giornalista - non sono uno scherzo”.