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Fabio Fazio e Patrick Zaki come da copione: "È tele-Gaza"

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Fabio Fazio ha accolto finalmente Patrick Zaki nel suo salotto domenicale sul Nove ed è subito "tele-Gaza". A ribattezzare così la seconda puntata di Che tempo che fa, edizione post Rai, è Libero che passa ai raggi X l'intervista del conduttore savonese all'attivista egiziano dopo le polemiche sugli attacchi a Netanyahu definito un serial killer. Ma il dialogo è preceduto dai commenti di Concita De Gregorio, Ferruccio De Bortoli e Massimo Giannini sulla crisi in Medio Oriente ma anche sul caso Meloni-Giambruno e i fuorionda di Striscia la Notizia. 

 

Poi l'ingresso di Zaki. Fazio fa riferimento alla polemica: "Forse non era il momento di parlare di responsabilità storiche...", dice in riferimento alle frasi di Zaki su "pulizia etnica" e "genocidio"  messi in atto dagli israeliani in Palestina. "Da Fazio l’egiziano si trattiene. Misura le parole. L’atmosfera ovattata dello studio e le roventi polemiche (...) inducevano alla cautela", commenta Libero. "La violenza produce violenza", dice l'attivista rispondendo a una domanda del conduttore sull’attacco "infame di Hamas". Ma niente di più.

 

E non si parla dell'ospedale di Gaza. Zaki nei giorni scorsi presentando il suo libro aveva parlato di un bombardamento, evocando così responsabilità israeliane. Tuttavia molte evidenze portano a un errore di Hamas. Ma in trasmissione c'è un solo rapido riferimento alla tragedia, e stop. Poi il refrain che mette tutti d'accordo: "Dobbiamo lavorare per la pace, trovare una soluzione politica". 

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