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Tagadà, il generale Camporini smonta le teorie anti-Israele sull'ospedale di Gaza

Luca De Lellis
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Si vocifera di centinaia di civili palestinesi morti, forse intorno ai 500. Ma l’esplosione che ha raso al suolo l’ospedale al Ahli di Gaza, in territorio palestinese, ancora non ha trovato un suo colpevole certificato. Qualcuno contro cui gridare vendetta. Diverse le ipotesi che sono circolate dal momento del disastro, con le due forze in conflitto che si rimbalzano le responsabilità reciprocamente. Israele non vuol venire etichettato come reo di una strage, e avanza la teoria di un malfunzionamento di un razzo palestinese partito dalla Striscia di Gaza, che poi si sarebbe schiantato sulla struttura. D’altro canto, Hamas sostiene il coinvolgimento di un missile israeliano. Ma nella polveriera esiste anche una terza via, per la quale l’ospedale potrebbe essere stato colpito dai detriti di un razzo palestinese intercettato da un missile israeliano di Iron Dome, un sistema di difesa anti-missile a disposizione di Tel Aviv, che dal 2011 individua e neutralizza i razzi che partono dalla Striscia.

 

 

Durante la puntata di Tagada, in onda su La7 venerdì 20 ottobre, il generale ed esponente dell’Aeronautica Militare Vincenzo Camporini ha smentito la ricostruzione offerta dalla rete televisiva del Qatar, Al Jazeera, territorio nel quale è forte la presenza dell’organizzazione terroristica Hamas. Ma cosa racconta la versione, con tanto di video a supporto, formulata da Al Jazeera? Si vede la presenza di un razzo lanciato da Gaza che, intercettato tempestivamente da Iron Dome, si sarebbe frantumato in migliaia di detriti. Ed essendo l’ultimo partito prima dell’esplosione dell’ospedale, avvenuta a pochi secondi di distanza, evidenzierebbe la colpevolezza di questi detriti. Che, in sostanza, sarebbero in seguito esplosi nei pressi della struttura al Ahli.

 

 

L’ospite della conduttrice Tiziana Panella scuote il capo, e svela le ragioni per le quali i conti non tornano. “Iron Dome opera sul territorio israeliano, ed è un sistema che identifica le minacce in arrivo e distingue i razzi che arrivano tra: quelli che cadranno in mezzo ai campi senza fare danni, e quelli che invece possono causarne”. Quindi? “A quel punto il sistema difensivo viene attivato nei confronti dei razzi pericolosi, ma solo nella parabola terminale della corsa dei razzi, assolutamente mai nella fase iniziale, perché non si sa dove andrà il razzo che viene colpito, quindi sarebbe tutto inutile”. In virtù di quanto spiegato, il generale Camporini sentenzia sulla ricostruzione di Al Jazeera: “Non ha la minima attendibilità”. I familiari delle vittime, intanto, aspettano ancora di conoscere la verità su quanto accaduto. 

 

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