L'analisi
Israele entrerà nella Striscia di Gaza? Caracciolo: "Operazione mirata"
Hamas ha annunciato di aver rilasciato due ostaggi, due cittadine americane, madre e figlia, per motivi umanitari, e il valico di Rafah, stando a quanto affermato dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, sarà aperto "entro 24 /48 ore". Questi sono gli ultimi aggiornamenti sulla guerra in Medio Oriente. A quasi due settimane dall'attacco di Hamas a Israele, è sempre più concreta la possibilità di un'offensiva via terra dell'esercito di Tel Aviv sulla Striscia di Gaza. A intervenire sul tema, nel corso dell'ultima puntata di Otto e mezzo, il programma di approfondimento giornalistico di La7, è stato Lucio Caracciolo, esperto di geopolitica e direttore della rivista Limes.
Il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant, intervenendo a una riunione della Commissione Affari esteri e Difesa della Knesset e secondo quanto scrive il Times of Israel, ha rivelato che l’attacco di Israele sulla Striscia di Gaza si svolgerà in tre fasi. Quella attuale, ha spiegato Caracciolo "è la prima fase delle tre fasi della guerra, secondo quello che comunicano oggi gli israeliani". Quindi l'esperto ha proseguito: "La prima fase è spianare Gaza con gli aerei. Più o meno il 35/40% degli edifici di Gaza sono stati già colpiti e speriamo anche un po' di infrastrutture di Hamas". La seconda fase, invece, consisterà nelle "incursioni, poi vedremo che cosa si intende per incursioni, accompagnate da una battaglia di tutte le dimensioni. Ne vedremo di tutti i colori ma non è lo sbarco in Normandia", ha detto.
"Entreranno gli israeliani nella Striscia di Gaza?": ha chiesto in maniera diretta la conduttrice Lilli Gruber. "Entreranno per forza. Quello che è certo è che non sarà un'operazione di massa: sarà un'operazione mirata, almeno nelle intenzioni. Per distruggere i missili, che è il problema principale, si faranno delle operazioni di commando rinforzato. Uno parte con questa idea, poi dipende da come risponde l'altro", ha continuato il direttore di Limes. "C'è poi la terza fase, che ancora non è chiara. Gli israeliani dicono che una volta ripulita Gaza non vogliono più avere a che farne. Il problema è che questa battaglia non avviene nel vuoto. Ci sono 2 milioni di persone che non possono sparire nel nulla. L'Egitto e la Germania sono ancora preoccupati da un'"invasione" di profughi da Gaza", ha concluso.