Biden-Israele, Orsini spiazza Berlinguer: "Quello che non viene rivelato..."
È il giorno di Joe Biden in Israele dove in tutta probabilità proverà a dissuadere lo Stato ebraico dall'intraprendere un'offensiva di terra contro Hamas nella Striscia di Gaza. A commentare la situazione delicatissima in Medio Oriente nel corso della puntata di martedì 17 ottobre di È sempre Cartabianca è Alessandro Orsini. "Dal punto di vista militare la mia analisi è questa - premette il professore intervistato da Bianca Berlinguer su Rete 4 - Biden in questo momento sembra che stia facendo delle pressioni affinché Netanyahu desista dall'intento di occupare Gaza. Ma questa intenzione è stata raccontata a mio giudizio in maniera molto distorta, come una preoccupazione dal punto di vista umanitario di Biden ma non è assolutamente così".
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Secondo Orsini gli americani non sarebbero preoccupati per l'inevitabile bagno di sangue, tutt'altro: "Gli Stati Uniti, e Biden è uno che ha votato in favore della guerra in Iraq, non hanno paura dei massacri, ne hanno fatti tanti, in Iraq hanno ammazzato circa un milione di civili - attacca il professore di sociologia del terrorismo - La ragione" alla base delle pressioni di Washington su Israele "che non viene rivelata è puramente militare e proverò a spiegarvela: Israele ha probabilmente l'esercito più potente del mondo e nel momento in cui si confronta con Hamas si sta confrontando con l'esercito più debole del mondo". Il "problema", sottolinea il prof, "è che l'esercito israeliano non è addestrato per combattere una guerra di guerriglia come a Gaza: se Israele l'esercito più forte del mondo diventa Hamas", è la lettura di Orsini che ni giorni scorsi è stato pesantemente criticato ad esempio da Enrico Mentana, direttore del TgLa7, per le posizioni tranchant su Israele, arrivando a un parallelismo tra Netanyahu e Hitler che ha provocato dure reazioni.