Sallusti sbotta con Bompiani: "I miei padri spirituali? Che ca**o dice"
Uno scontro duro con toni altissimi quello andato in scena a Quarta Repubblica tra Alessandro Sallusti e Ginevra Bompiani. Mentre nella puntata di lunedì 16 ottobre si accavallano le notizie dell'attentato di Bruxelles, dove un uomo armato di kalashnikov ha ucciso almeno due tifosi svedesi che si stavano recando alla partita della loro nazionale, si parla della situazione in Medio Oriente e delle manifestazioni anti-Israele e pro Hamas viste in tante piazze italiane ed europee. "Reprimere delle libertà alimenta quelle libertà. Non vorrei però vivere in un Paese dove in nome della libertà si facciano manifestazioni che inneggiano all’Olocausto. Ci devono essere limiti in cui si deve stare", dice il direttore del Giornale.
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Le argomentazioni di Sallusti sono in netto contrasto con quelle di Bompiani secondo cui "quelle manifestazioni hanno un senso perché quello che ha fatto Netanyahu è molto peggio di quello che ha fatto Hamas”. In precedenza aveva accusato Sallusti di avere "padri spirituali" dell'"estrema destra", affermazioni che hanno provocato l'ira del giornalista: "Lei è una donna stupida, profondamente stupida. Io padri spirituali? Ma che ca**o dice" sbotta Sallusti. La scrittrice ed editrice dal canto suo non si rimangia nulla, anzi. Il conduttore della trasmissione di Rete 4, Nicola Porro, prova a placare gli animi, invitando Sallusti alla calma e stigmatizzando il comportamento di Bompiani: "Stiamo parlando di attentati, non possiamo dire che ha dei padri spirituali di estrema destra, è un'offesa tremenda. Si deve stare nei canoni".
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La situazione torna in un alveo di normalità; toni accesi ma senza eccessi. Paolo Mieli, che aveva assistito allo scontro, vuole chiarire una cosa con Bompiani: "Sallusti è una persona per bene, non ha padri spirituali come Hitler e Mussolini, se ce li ha lui ce l'ho anch'io. Allo stesso modo non si può dire di lei che è una cretina perché non lo è. Siamo esseri umani, possiamo dissentire", afferma l'ex direttore del Corriere della sera che chiude il discorso.